Dal primo Giugno la segnaletica in Lituania incentiverà maggiormente il rispetto e la tutela del ciclismo cittadino. Già in uso in altri paesi quali Belgio e Paesi bassi, le nuove strade ciclabili offriranno maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada.
Segnali importanti
In alcune città lituane sta per comparire un nuovo segnale stradale già in uso in altri stati europei come Germania, Belgio e Paesi Bassi. Dal primo Giugno le vie contrassegnate col suddetto cartello saranno adibite al traffico misto auto e biciclette e saranno chiamate strade ciclabili. Lungo questi tratti i ciclisti avranno il diritto di precedenza sugli altri veicoli, potranno utilizzare l’intera larghezza della carreggiata e le auto non dovranno sorpassarli. Inoltre, la velocità delle auto è limitata dalla segnaletica stradale (di solito 30 km/h).
Ripensare le gerarchie
Julius Skačkauskas, viceministro dei trasporti lituano, afferma che: “L’apertura delle strade ciclabili è un nuovo passo nella promozione della mobilità urbana sostenibile. Si tratta di strade dove i ciclisti potranno pedalare liberamente, non necessariamente a destra, e le auto dovranno adattarsi alla loro velocità”. L’installazione di queste strade sarà a discrezione di ogni comune e potranno comparire dove non risulta possibile costruire piste o corsie ciclabili. L’obiettivo è creare le condizioni più sicure possibili per i ciclisti e affrontare la mancanza di infrastrutture ciclabili.
Le strade sono di tutti
Le strade ciclabili dunque sembrano porsi come alternativa puntuale a piste e corsie ciclabili. In realtà rappresentano soprattutto il concetto (contenuto nel loro stesso nome) secondo il quale le strade sono per definizione ciclabili. Le infrastrutture dedicate ovviamente hanno un ruolo importante e vanno incentivate, ma il rispetto civico fondato sul non creare situazioni di rischio reciproco è qualcosa che non può manifestarsi solamente con la separazione dei flussi. Ciò significa che il alcuni casi potrebbero anche non servire corsie e piste ciclabili perché queste non sono nient’altro che le strade stesse. Certo, a patto di educare chi le utilizza.