La municipalità di Barcellona ha approvato una tassa sui servizi di bike sharing: 75 euro all’anno a bicicletta per ottenere la licenza necessaria a circolare.

Una misura draconiana? Forse, ma è indice del rapporto teso che si è venuto a creare in molte realtà tra le autorità che devono regolamentare e gestire un territorio ed i servizi privati di noleggio che operano prevalentemente attraverso l’immaterialità del web.

Una tassa contro i bike sharing free floating?

Tassare ogni singola bici con 75 euro annui per regolamentarne la presenza sul territorio comunale fa pensare che la decisione sia stata presa con chiaro riferimento ai bike sharing cosiddetti “dockless”.

Come negli esempi portati in un nostro articolo sulla realtà britannica, il modello di espansione dei servizi dockless ha portato in molte città ad un sovradimensionamento del numero di biciclette immesse nel sistema, con una conseguente ricaduta in termini di ordine pubblico.

Certo, la maleducazione di quanti abbandonano le bici nei posti più impensati o di chi commette atti vandalici non è responsabilità dei gestori, ma esiste una correlazione tra l’elevata disponibilità delle bici a noleggio non vincolate a stalli precisi di prelievo ed il verificarsi di tali situazioni.

Barcellona ha così deciso non solo di imporre una tassa, ma anche di introdurre una serie di regole ben precise per le bici dei bike sharing.

barcellona

Una licenza ad hoc per circolare

Entro la fine di Marzo è attesa la stesura definitiva di una sorta di decreto con il quale la municipalità catalana regolamenterà bici, ebike, monopattini elettrici e scooter elettrici a noleggio.

Oltre ai 75 euro annui, sarà necessaria una licenza, con validità triennale, per poter circolare.

Oltre a limitarne l’impatto sugli spazi pubblici, la licenza avrà l’utilità di garantire che ogni veicolo risponda ad una serie di requisiti, tra i quali la rispondenza a criteri di sostenibilità ambientale e la dotazione di un sistema di geolocalizzazione.

Molto significative le disposizioni in merito ai veicoli danneggiati o abbandonati, che andranno rimossi entro 24 ore, come l’obbligo di parcheggiare solo entro gli spazi previsti dal codice della strada spagnolo.

Infine, le autorità di Barcellona dovranno avere sempre pieno accesso in tempo reale ai dati relativi all’utilizzo del sistema. Come dire, va bene il bike sharing, finché non si trasforma in una giungla.