Si chiamano YesPark, 12.5 e ShareLock, sono tre interessanti idee in tema di parcheggi bici, forse il principale ostacolo alla diffusione delle nuove performanti e costose biciclette urbane.

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Non c’è bici senza servizi 

Un nuovo giacimento economico sembra sia in procinto di essere sfruttato e riguarda il nascente filone della mobilità urbana. Dopo il boom delle e-bike bisogna inevitabilmente pensare a tutti i servizi di cui hanno bisogno, servizi che vanno in buona parte creati e fatti funzionare: primi fra tutti i parcheggi. Simili infrastrutture non solo migliorerebbero la fruibilità delle bici già esistenti ma ne aumenterebbero anche le vendite. Se questo non sembra essere del tutto chiaro alle amministrazioni, lo è invece per molti giovani imprenditori. 

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Le start up per parcheggiare 

Proprio loro stanno sempre più interessandosi all’argomento vista le crescenti richieste provenienti da tutto il mondo. La soluzione al problema dei parcheggi bici è un punto che non si può più rimandare e se si agisce per tempo c’è anche la possibilità di sfruttarlo economicamente. Per il momento le idee in campo sono sostanzialmente di due tipi; entrambe sono molto interessanti anche se continua a mancare quella oggettivamente più difficile che passa dalla riprogettazione stessa delle biciclette. Nel frattempo conosciamo meglio YesPark, 12.5 e Sharelock.

YesPark_via facebook.com

YesPark 

In attività da qualche anno (anche in Italia), YesPark è una di quelle piattaforme che chi va in bici e chi si occupa di ciclismo urbano dovrebbe conoscere. E non solo loro: YesPark da infatti la possibilità ai privati di mettere a disposizione un posto auto inutilizzato all’interno di un parcheggio coperto. Questo spazio viene quindi inserito nella rete del servizio diventando così parte dei tanti parcheggi bici prenotabili dai ciclisti a fronte di una quota mensile di 10 €. In altre parole la piattaforma fa da intermediario tra il proprietario del parcheggio che desidera affittare il suo spazio e chi vuole trovare un posto per lasciare la sua bici.

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12.5 

12.5 è molto simile alla precedente app, con la differenza che il pagamento avviene per l’effettiva superficie usata. Si possono parcheggiare bici, scooter, monopattini elettrici, e anche in questo caso si sfruttano i posti auto sotterranei inutilizzati. Vengono censiti e raccolti in una rete accessibile da un’applicazione smartphone dalla quale è possibile scegliere il proprio pacchetto. L’abbonamento annuale bici parte da 12 €/mese e varia a seconda del quartiere, con un prezzo medio intorno ai 19 €/mese. Per uno scooter leggero invece si  parte da 20 €/mese fino ad arrivare a circa 40 €/mese in media.

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ShareLock 

Quest’ultimo sistema invece si discosta dai precedenti e in effetti risulta più utile per esigenze differenti. Si tratta di una rete di serrature condivise diffusa sulla superficie urbana e adatta a tutti i tipi di pali: la comodità è sostanzialmente quella di non doversi portare, almeno teoricamente, il lucchetto dietro. I tre sistemi possono essere tra loro sinergici, i primi due per gli stalli lunghi, i terzi per quelli brevi. E se i primi sono più rivolti ai consumer, ShareLock invece andrebbe diffuso e applicato dalle amministrazioni.

 

Sfruttare l’inutilizzato è uno dei talloni d’Achille dell’architettura e dell’urbanistica, diversamente da altri settori che invece cercano di impegnarsi in tal senso. Lo sharing degli spazi è a tutti gli effetti una branca della rigenerazione urbana che, in casi come quelli citati, non solo apporterebbe reddito ma risolverebbe uno dei principali problemi del ciclismo urbano.