Oggi, lunedì 3 gennaio, si apre un nuovo anno sportivo; anche il mondo degli eventi, delle discipline outdoor e dell’ endurance tracciano un primo bilancio.

Un continuo crescendo

PH Credit Riccardo Scanferla – Photors.it

Non vi è dubbio che la pandemia abbia fortemente influenzato l’organizzazione e la pratica agonistica in modo trasversale su tutte le discipline. Nel corso del 2021, però, il ritorno a indossare un pettorale è stato generale molto buono. Dalle 464 manifestazioni organizzate lo scorso anno si è passati a oltre 1.300 eventi agonistici in questo 2021. Oltre il doppio di gare è un segnale forte per il movimento. A questa analisi va aggiunta la partecipazione degli atleti, che è passata da 177.000 dello scorso anno a 280.000 nel 2021, pari a un incremento del 58%.

Diamo i numeri

Nel dettaglio vi sono discipline sportive che hanno dimostrato tutta la propria capacità di aggregazione, questo è il caso del ciclismo. Oltre 36.000 ciclisti hanno concluso una granfondo su strada (i famosi “finisher”), un numero sei volte superiore a quello del 2020. Altrettanto hanno fatto i partecipanti alle gare di mtb con 17.000 biker presenti nelle classifiche (erano 1.900 nel 2020). Se poi si considera il comparto dell’enduro si riscontra un incremento davvero impressionante: da 7.706 a 20.915 classificati.

Il punto di vista geografico e anagrafico

Il divario tra nord, centro e sud emerge anche dalla provenienza degli atleti. Le regioni settentrionali registrano il 60% di presenze, il centro Italia il 33%, il restante 7% da dividere tra sud e isole. Da segnalare la passione dei toscani e dei loro vicini di casa per il ciclismo; è la disciplina in cui i praticanti delle regioni centrali superano il nord Italia con il 48% contro il 47%. Sul fronte anagrafico alcune discipline si dimostrano attrattive per gli atleti di “mezza età”: nel ciclismo, per esempio, il 27% dei partecipanti è nella fascia 41/50 anni.

Fonte ENDU