Una società finanziata dalla NASA ha deciso di lanciare sul mercato i suoi pneumatici in lega nichel-titanio pensati e progettati per la superficie marziana.

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Addio gomma? 

Addio pneumatici in gomma? Non proprio, perlomeno non del tutto e sicuramente non nel breve periodo. Tuttavia l’argomento continua a ripresentarsi sotto diverse forme (vi ricordate della mescola in tarassaco?) perché il settore sta registrando continui miglioramenti tecnologici. Questa volta è il turno della NASA che vuole portare sulla terra gli pneumatici al NiTinol con cui le sue sonde esplorano Marte. Tester di questa sperimentazione dovrebbero essere proprio le biciclette sulle quali saranno installati (e probabilmente venduti) a partire dal primo trimestre del 2022 i primi pneumatici METL (Martensite Elasticized Tubular Loading).

Come sono fatti

Innazitutto, cos’è il NiTinol? Si tratta di una lega di nichel e titanio con cui la Smart Tyre Company produce questi strani pneumatici. La loro struttura è basata su di una rete metallica che crea un involucro cavo all’interno. Esternamente sono rivestiti da uno strato di battistrada chiamato Polyurethanium che contribuisce a renderli elastici come la gomma e resistenti come il titanio; inutile infatti dire che non si possono forare. Una delle loro particolarità è proprio la capacità di adattarsi senza deformarsi, come del resto fa tutto la tecnologia memory foam nata proprio per applicazioni spaziali. L’azienda afferma che sono anche ecologici poiché durano più a lungo, riducono l’uso di gomma, petrolio e di altri prodotti chimici utilizzati nei classici pneumatici.

via smarttirecompany.com

Da sapere: il problema delle ruote

L’inquinamento infatti non è solo un problema di combustibili fossili: si genera anche attraverso processi meccanici di solito associati ad alte pressioni e temperature, proprio quello che succede sull’asfalto. Ci sono tre modi in cui uno pneumatico può inquinare: attraverso il ciclo di vita (LCA), rovinandosi e quindi generando polveri, infine sollevando proprio quest’ultime (insieme a quelle depositate dai gas di scarico). Non sappiamo se questi pneumatici della NASA hanno davvero un impatto inferiore rispetto agli altri, se cioè produzione e smaltimento sono più sostenibili, se si rovinano meno facilmente e conseguentemente generano meno polveri. Vedremo.

Il modello di bike elettrica utilizzata per le prime spedizioni sulla Luna_via NASA

Dalla Luna, a Marte.. alla Terra

Tutto nacque più di cinquant’anni fa quando i primi mezzi lunari, tra cui anche quella che sembra una fat bike dei giorni nostri, utilizzavano un sistema airless a rete d’acciaio prodotto da Goodyear. Ma sul Pianeta Rosso le condizioni sono ancora più difficili e le ruote dei classici buggy non andavano bene. Perciò da più di sette anni la NASA spende, attraverso il suo Glenn Research Ceneter di Cleveland, diversi milioni di dollari in ricerca. I METL della Smart Tyre Company rispondono bene a questa esigenza esplorativa, talmente bene che la compagnia ha deciso di tentare il lancio anche su di un altro pianeta: la Terra. La loro tenuta sia su strada che off-road ne farebbe un prodotto teoricamente perfetto per la nuova ondata di ciclismo arrivata dopo la pandemia.

Il test dei METL su una Jeep Wrangler

Le possibili applicazioni degli pneumatici

La tecnologia SMART (Shape Memory Alloy Radial Technology), consentirebbe nuove possibilità di trasporto in tutto il mondo. Si inizierà dalle bici per arrivare fino ad altri veicoli inclusi ATV, automobili, camion, ma l’idea della compagnia è quella di espandersi anche in altri settori. Ovviamente non si sa nulla del prezzo e dei vari dettagli sulla distribuzione: emerge soltanto che forse saranno prodotti in tonalità oro, argento e blu metallizzato. La curiosità aumenta, purtroppo però non ci resta che aspettare.