Brinke X1R+ coniuga, sulla scia del grande successo che riscuote nella mountain bike la nuova tendenza della pedalata elettrica assistita, duttilità, efficienza e tanto divertimento. Telaio in alluminio, pneumatici Schwalbe 27,5+ e drive unit Shimano Steps portano questa E-MTB a sfidare con estrema naturalezza anche i trail più tortuosi ed impegnativi.

Test Brinke X1R+ – PH Credit Monica Anello

Il test

Brinke X1R+ è la E-MTB elettrica a pedalata assistita di cui ci siamo “presi cura” in quest’ultimo periodo. Peccato il poco tempo a disposizione che non ha permesso uno sviluppo più approfondito ma, comunque, abbastanza sufficiente per lavorarci con interesse, curiosità e tanto divertimento.

Brinke X1R+ – PH Credit Roberto Zanetti

Brillante” crediamo che sia l’aggettivo più appropriato per descrivere un mezzo dalle performance sorprendenti, soprattutto quando si spinge a fondo sui pedali in modalità “Boost” e il motore Shimano Steps, corposo fino al punto di stacco, accompagna il biker a superare gli ostacoli con estrema facilità.

Il motore elettrico Shimano Steps – PH Credit Roberto Zanetti

Facciamo presente che – essendo allenati – anche in Trail o in Eco (gli altri due livelli di assistenza predisposti sulla drive unit) abbiamo ottenuto delle risposte positive; in modo particolare nel momento in cui si trova il giusto equilibrio tra i rapporti del cambio e la potenza del motore, erogata gradualmente fino alla coppia massima.

Anzi, in alcuni tratti pendenti con fondo sconnesso o fangoso, sembra un paradosso ma per controllare la trazione del posteriore si ha quasi l’impressione di salire meglio col proprio passo a motore spento che in regime di assistenza.

Gli pneumatici Shwalbe Nobby Nic+ da 27,5”, in sinergia con il telaio idroformato in alluminio 6061 della X1R+ di Brinke, hanno fatto emergere delle doti di maneggevolezza utilissime nei percorsi sui quali è stata testata.

PH Credit Monica Anello

In questi casi, però, occhio alla pressione dei tubeless di misura maggiorata che dev’essere adeguata al fondo sul quale si pedala. Un gonfiaggio non idoneo a contatto con radici e sassi sporgenti può, come nel nostro caso, provocare fastidiosi sobbalzi in sella facendo perdere aderenza ad entrambe le ruote. Di sicuro un telaio “full suspended” darebbe maggiore stabilità fluttuante all’intera struttura della bici – già appesantita dal peso supplementare di motore e batteria – sia in salita che in discesa.

A parte questi accorgimenti tecnici la soluzione “Plus” da 27,5” ci è piaciuta molto. Una scelta azzeccata per una E-MTB con queste caratteristiche che, in termini di prestazioni, si avvicina a quelle delle ruote da 29” ma con uno sviluppo metrico che favorisce l’agilità di guida anche per i biker meno esperti.

La trasmissione Shimano SLX – PH Credit Roberto Zanetti

Più e meno…

Cominciamo con le lodi perché, francamente, di punti a sfavore ne abbiamo rilevati davvero pochi.

X1R+ si può definire una compagna fedele per un allenamento aerobico mirato e molto piacevole. A parte noi, abituati a spingere forte per motivi di lavoro o agonistici, questo fattore è un notevole plus per chi ha una preparazione approssimativa o si cimenta da neofita nel variegato mondo delle due ruote a pedali.
Anche la durata della batteria Shimano da 36V 14Ah e 500 Wh favorisce le prestazioni garantendo una buona autonomia di chilometri pedalati. E’ pur vero che ciò dipende dai percorsi, dai dislivelli, dallo stile di guida e dalla capacità di ricarica però, usandola con parsimonia, si può stare tranquilli per un’uscita di almeno quattro ore intense e divertenti senza nemmeno andare in riserva.
La batteria della drive unit Shimano Steps – PH Credit Roberto Zanetti
Dal lato estetico siamo difronte a una front E-MTB dalla geometria tradizionale, con saldature rifinite molto bene nei robusti punti di giunzione (scatola movimento, nodo sella e nodo sterzo). Anche l’alloggiamento esterno della batteria - pur non in linea con le nuove tendenze dell’integrazione totale nel tubo obliquo - non stona, non ostruisce la pedalata e rende agevole lo sgancio per la ricarica.

Come detto poc’anzi poche le note da rivedere.

Freno a disco posteriore – PH Credit Roberto Zanetti
Quasi d’obbligo su una full - a nostro parere - sarebbe interessante accessoriare la X1R+ con un reggisella telescopico, soprattutto in previsione di certe performance. Crediamo che, a parte il peso e il sovraprezzo, non ci sia nessuna controindicazione al suo impiego; in fondo è molto utile se si percorrono trail tecnicamente impegnativi come quelli pedalati nel nostro test.
Costa poco, non ingombra, è comodo. Stiamo parlando del lock-out al manubrio che comanda l’azione della forcella in fase di blocco o affondo, un altro upgrade che sulla X1R+ non è previsto di serie. Vale lo stesso discorso fatto per il reggisella telescopico; con l’aggiunta di un banale accessorio, alcune volte, nei dettagli di una bici si può anche fare la differenza.
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