La pratica del ciclismo non viene considerata come uno sport rischioso per i dolori lombari, tanto che spesso viene consigliato per riabilitare l’apparato locomotore proprio perché si riduce il carico ponderale sulle articolazioni della colonna.
Tuttavia, può succedere che alcuni atleti lamentino problemi a carico della colonna vertebrale e del bacino.
Il bacino è una struttura ossea composta da ileo, ischio e pube, dal sacro ed il coccige. Non è una struttura fusa ma è il risultato della giunzione tra le ossa iliache ed il sacro attraverso l’articolazione sacro iliaca e le due ossa iliache attraverso le due ossa pubiche.
Uno dei più comuni mal di schiena nel ciclismo è dovuto alla disfunzione sacro-iliaca.
I SINTOMI
Il dolore nella zona sacro iliaca viene definito come “un chiodo” che punge, il dolore nella vita quotidiana può essere aggravato dallo stare in piedi per lungo tempo, dal sostenere il peso corporeo più su una gamba rispetto all’altra e può rendere difficili i normali movimenti, mentre nel ciclismo il dolore risulta invalidante maggiormente in salita a causa dello stress della struttura muscolare e legamentosa che viene sollecitata e nella pedalata agile per il continuo e ripetuto movimento delle articolazioni sacro iliache.
LE CAUSE
Le cause del dolore o della limitazione funzionale sono da attribuirsi a:
- evento traumatico diretto su un fianco destro o sinistro (per esempio in seguito a caduta accidentale);
- sforzi in flessione/torsione del tronco;
- cattivo riallineamento del bacino dopo il parto;
- elevata sollecitazione a livello muscolare durante la pedalata
LA CURA
Dopo aver valutato la presenza di eventuali dismetrie degli arti inferiori mediante esame palpatorio e test Osteopatici si passa ad un trattamento mirato per normalizzare gli emi bacini per eliminare il dolore acuto.