Cari amici ciclisti,
oggi parleremo del muscolo Ileo-Psoas, fondamentale nel mantenimento della postura e della corretta posizione della colonna vertebrale ed indispensabile nel gesto della pedalata.
Origina a livello delle prime quattro vertebre lombari e, poggiandosi sulla faccia anteriore del bacino, va ad inserirsi sul piccolo trocantere del femore.
Durante la pedalata, interviene nella flessione della coscia e nella flessione del busto, provocando, sul lungo periodo, la classica postura “da ciclista” con rettilineizzazione del tratto lombare (perdita della lordosi).
Pedalando la colonna è soggetta ad un movimento ritmico e continuo di inclinazione laterale del busto a carico del tratto lombare – con oscillazione del bacino – punto di ancoraggio degli arti inferiori, destabilizzato dalla spinta sul pedale.
Praticando solo ciclismo – senza un adeguato programma di stretching – l’Ileo-Psoas si ipertrofizza creando un accorciamento e la conseguente sensazione di “gamba accorciata” con l’arto in massima estensione.
Inoltre, la postura errata provoca l’asimmetria del bacino (inclinazione del bacino/dismetria pelvica) chiamata anche “rotazione del bacino”, ripercuotendosi negativamente sull’articolazione dell’anca, del ginocchio e della caviglia. Il dolore può cronicizzarsi creando terreno fertile per ernie del disco, lombalgie e colpi della strega.
Una figura di importante riferimento nel caso delle suddette problematiche è quella dell’osteopata, professionista che, attraverso la sua valutazione e l’analisi della postura del soggetto, è in grado di riconoscere eventuali disturbi su cui intervenire. Questo avviene attraverso tecniche manuali in grado di correggere disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento e, di conseguenza, della salute.
Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, l’osteopata si dimostra efficace anche nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute.