È una delle prime novità del 2017 e, visto che internet rende il mercato più che mai “globale”, può essere relativamente interessante che provenga da un marchio statunitense, di base ad Asherville (NC).

 

M2S Bikes è una ruspante azienda, nata nel 2015 dopo una fruttuosa campagna di crowdfounding, che vorrebbe incarnare il ruolo di chi porta la bicicletta elettrica ad essere accessibile ai più tramite una politica di giusto compromesso con i prezzi e che ha deciso di inaugurare l’anno con l’introduzione di una serie di nuovi modelli, per l’esattezza quattro, in grado di offrire design e performance senza divenire inaccessibili al pubblico mainstream.

 

Le quattro e-bike nascono da un anno di test e dovranno rappresentare il consolidamento della crescita avuta nel 2016 da M2S Bikes, che è riuscita a fare un salto di qualità (e di dimensioni) in virtù degli ordini ricevuti: anche per questo sono tra le prime della casa a montare un nuovo potente motore, ossia il Bafang Max “mid drive motor system” da 350 W (esistente anche in versione da 250 W per i mercati europei).

 

 

Si tratta di un sistema, in vendita dal 2015, progettato per integrare al meglio sensori di pedalata ed erogazione della coppia motore, pari ad 80 Nm, per un feeling ciclistico il più morbido e vicino possibile all’esperienza tradizionale, seppur con l’assistenza elettrica. Il monitoraggio dell’andatura della bici è costante, con una frequenza di rilevamento pari a 80 kHz e tre sensori, uno di coppia e due di velocità (uno della bici ed uno della rotazione dei pedali), che ne garantiscono la massima efficienza da parte del controller del Bafang Max Drive System, nonché la massima manovrabilità da parte del ciclista.

 

M2S Bikes punta a fare di questo sistema uno standard per il mercato USA delle e-MTB, preoccupandosi innanzitutto di rendere le proprie bici delle scelte appetibili anche tramite la dotazione di freni a disco idraulici, batterie Panasonic da 60 km di autonomia e gruppi Shimano Deore a 10 velocità.

 

 

Se il marchio di Asherville avrà fatto bene i suoi conti, è probabile che se ne risenta parlare e, perché no, che davvero riesca a scalare di verse posizioni nel ranking dei produttori americani ma non solo, visto che, ormai, il vero comune denominatore dei mercati è internet.