Una draisina risalente ai primi dell’800 potrebbe aiutarci a capire meglio le origini della bici; un modello militare risalente alla seconda guerra mondiale invece ci mostra come una volta venivano costruiti le biciclette pieghevoli.

Draisina_via sole24ore.it

Un avo importante 

Per gli olandesi le biciclette sono una questione molto seria. Sapere di avere degli antenati che hanno contribuito a porre le fondamenta culturali di questo veicolo è motivo di orgoglio. E’ quello che deve aver pensato Johan Brower, nipote di Jan Nicolaas Jellema (1871-1938), quando ha scoperto che il suo avo potrebbe aver salvato quella che è a tutti gli effetti un pezzo di storia della bicicletta. Per la precisione si tratta della copia di una draisina del 1818, un particolare tipo di velocipede senza pedali ma con un sistema di sterzo, che secondo il meccanico e rivenditore olandese Marcus van der Woude potrebbe essere una delle più antiche al mondo.

Jan Nicolaas Jellema_via franekercourant.nl Ph Johan Brower

La draisina 

L’invenzione della draisina viene fatta risalire intorno alla fine degli anni 10 dell’800 ed è attribuita al barone tedesco Ludwig Drais. Inizialmente pensata per andare a sostituire il cavallo, venne per lo più utilizzata come svago soprattutto dalle classi nobili. Si poteva anche regolare in altezza come dimostra un esemplare conservato qui in Italia, più precisamente al Museo dello scooter di Rodano (Mi). Van der Woude ha scoperto che Jan Nicolaas Jellema, uno degli uomini più ricchi della Frisa (l’unico ai tempi ad avere un automobile), possedeva una collezione di otto velocipedi, tra cui questo particolare modello di draisina. Nel 1928 donò la collezione al comune di Franeker (Paesi Bassi) e da allora se ne sono quasi perse le tracce.

La “draisina olandese” ritrovata nel deposito_via franekercourant.nl Ph Johan Brower

Tutto cominciò in Olanda? 

Ma grazie alle ricerche di Van der Woude, le vecchie biciclette della collezione Jellema sono state ritrovate in un vecchio deposito della città di Franeker. Ora il solerte meccanico sta lottando affinché vengano restaurate ed esposte in museo: nello specifico il modello di draisina andrebbe studiato con molta attenzione poiché la datazione del legno potrebbe aiutare a capire se non sia addirittura precedente all’invenzione del barone Drais. Secondo Gert-Jan Moed, il direttore del Museo Martena in cui Van der Woude spera di poter esporre la collezione, si tratta di un velocipede del tutto olandese, costruito proprio nella regione di Frisia. 

Il modello di bici pieghevole del D-Day_via Il soldato Marius Aubé_via moosejawtoday.com

La pieghevole del D-Day

Proprio in questi giorni un museo canadese in Normandia (Francia) ha acquistato una bicicletta pieghevole di 77 anni fa, risalente al D-Day. Il 6 Giugno 1944 un soldato canadese atterrato a Juno Beach si è messo in sella a questo particolare veicolo e come lui molti altri soldati, che potevano così percorrere distanze maggiori rimanendo silenziosi e non rilevabili dal nemico. Il modello in questione sembra avere un doppio snodo sul telaio e una linea davvero moderna per l’epoca. 

Il soldato Marius Aubé_via moosejawtoday.com

Speriamo di poter osservare più da vicino questi rari esemplari che in qualche modo hanno ancora molto da insegnare, soprattutto in un periodo come questo dove la bicicletta sta assumendo un ruolo sempre più rilevante.