Per affrontare l’argomento “preparazione” bisogna innanzitutto fare una netta distinzione tra il mondo professionistico e quello amatoriale.

Il primo, quello dei pro, è già entrato nel vivo delle competizioni con le prime gare di stagione e proseguirà secondo un calendario fitto d’impegni che metteranno a dura prova i team e gli atleti.

Alcuni di loro, addirittura, non si sono quasi mai fermati.m Parliamo di quelli che praticano il ciclocross, una nobile e massacrante disciplina che vede nei mesi invernali il clou della stagione agonistica.

Perciò, è scontato che i professionisti, già da tempo, si siano meticolosamente preparati a livello fisico e psicologico ad affrontare gare in linea, classiche e grandi giri senza dimenticare l’appuntamento finale con il campionato del mondo. Quest’ultimo è la conclusione più ambita, elitaria e prestigiosa – spesso durissima ed estremamente selettiva – a cui tutti vorrebbero partecipare e vincere. (Foto 3)

 

La preparazione per gli amatori. Tre step per migliorare

Invece, per gli amatori va fatto un discorso diverso, troppo spesso prendono esageratamente sul serio il loro amato sport e la grande passione per il ciclismo che dovrebbe essere solo un divertimento.

Ciò non toglie che un amatore possa correre nelle Granfondo, nelle gare a circuito o nelle cicloturistiche con tratti speciali cronometrati. Magari anche togliendosi qualche bella soddisfazione, migliorandosi di anno in anno o “facendo gara” coi compagni di squadra, ci mancherebbe.

Tutto ciò però non può esse minimamente paragonabile a chi “il corridore” lo fa per mestiere, sono due mondi completamente diversi e distanti, quella è tutta un’altra storia.

preparazione

Detto ciò, rivolgendoci agli amatori e ai ciclisti appassionati di questo meraviglioso sport, quali sono gli step da seguire per cominciare la stagione col piede giusto?

Tenendo conto delle problematiche famigliari, del lavoro, del poco tempo a disposizione o della mancanza di stimoli dovuti al periodo difficile che abbiamo recentemente passato, è fondamentale stabilire e prefissarsi degli obiettivi, ma soprattutto prepararli nel modo giusto. Noi, dall’alto della nostra esperienza, ve ne consigliamo tre.

Step 1 – prepararsi con testa, cuore e gambe

Bisogna fissare un obiettivo, facendo così la preparazione potrà svolgersi nel migliore dei modi e le motivazioni non mancheranno. Ogni sessione di allenamento avrà un significato particolare finalizzato a tagliare un  traguardo, vicino o lontano che sia non importa purché reale e fattibile.

Step 2 – fare le cose per bene

Affidarsi a esperti professionisti del settore. Se si vogliono fare le cose per bene scegliere il preparatore e il metodo più adatto alle proprie caratteristiche di atleta, guai adottare il “fai da te”.

Seguendo un piano di allenamento programmato, dopo aver effettuato i test attitudinali per valutare le condizioni fisiche e pianificare i carichi e i volumi del training, avrete la consapevolezza che state facendo un buon lavoro. Molto utile anche nella fase di mobilità articolare e della prevenzione agli infortuni. I risultati non mancheranno e sarete gratificati dei sacrifici fatti fino a questo momento.

Step 3 – riposare e recuperare

Okay allenarsi coscienziosamente e con metodo, ma è altrettanto importante, se non addirittura fondamentale, riposarsi, recuperare le fatiche, dormire almeno otto ore per notte e “staccare”. Lo fanno i professionisti, non capiamo perché non possano farlo anche dei semplici amatori.

Pure in questo caso è consigliabile affidarsi ad un preparatore che sappia impostare delle tabelle con i giusti tempi di carico e di recupero. Di solito tali periodi di scarico (nei quali si pedala più tranquilli senza forzare, solo per il gusto di mantenere la condizione) sono di una settimana e si collocano dopo una serie di allenamenti specifici ed intensi, stressanti sia sotto l’aspetto fisico che mentale.

La bici, qualunque essa sia, va goduta nella sua semplicità senza sfinirsi troppo o logorarsi di inutili chilometri ed infinite ore in sella. La qualità è sempre da privilegiare alla quantità con sedute di allenamento mirate, impegnative ma anche piacevoli. Magari apprezzando un bel paesaggio sul lago in un tiepido giorno di sole primaverile; il massimo della vita per un ciclista appassionato che abbia anche voglia di unire l’utile al dilettevole.

Come recitava quella famoso slogan: “il caffè dev’essere un piacere; se non è buono che piacere è?!”.

Per la bici vale la stessa cosa, anzi, forse anche di più…