10Il check-up periodico dei freni si basa su operazioni semplicissime. Ma non vanno trascurati piccoli indizi o accorgimenti che, altrimenti, ridurrebbero l’efficienza e la sicurezza della bici

Qualunque sia il tipo di bici “sotto i ferri” del meccanico, gli step da compiere sono sostanzialmente gli stessi: smontaggio del gruppo freni anteriore e posteriore, pulizia, verifica dei serraggi delle viti e dello stato dei pattini, eventuale sostituzione, riassemblaggio.

 

Un passaggio importante

Dopo aver smontato un gruppo freni, il passaggio cruciale sta nella sua pulizia e nel controllo dei pattini. Se si presentano poco deteriorati, o comunque hanno un chilometraggio relativamente basso, non è detto che non vadano sostituiti. Sarà un attento controllo visivo a far decidere al meccanico cosa occorre fare. Ciò che conta, infatti, è lo stato della superficie a contatto diretto con il cerchio. Se si scorgono tracce come quelle mostrate nell’immagine 4, occorre cambiarli.

 

La spiegazione

«Su una bici nuova i pattini vanno sostituiti per la prima volta dopo circa 2.000 chilometri, mentre il secondo intervento può avvenire avendone percorsi altri 5.000. Intervalli così diversi si spiegano col fatto che dei cerchi mai utilizzati tendono a rilasciare microframmenti di alluminio che, accumulandosi progressivamente sui pattini, formano degli strati che a lungo andare finiscono per danneggiare i cerchi stessi. Dunque, è proprio nella fase post-vendita che occorre supportare il cliente con un intervento del genere: sostituire una coppia di pattini comporta costi banali, rispetto alle conseguenze che si potrebbero avere in caso di mancata o tardiva sostituzione», spiega Gianni Giovannoni del punto vendita Gianni Cycling di Bresso (Milano).

 

Cinque regole d’oro

La prima è montare sempre pattini originali, della stessa marca dell’impianto frenante. In questo modo si ha la massima compatibilità tra materiali e, in caso di problemi da parte del ciclista, si è immuni da qualsiasi contestazione. Secondo: tenere d’occhio soprattutto i freni anteriori, normalmente più utilizzati ed esposti a maggiore usura. Terzo: stringere bene le viti e non esitare a sostituirle se presentano segni di logoramento. Quarto: nulla vieta di effettuare i serraggi con i metodi tradizionali, ma soltanto l’uso della chiave dinamometrica assicura il rispetto delle coppie di serraggio indicate sui manuali. Considerata la criticità dei freni rispetto alle prestazioni della bici e alla sicurezza dell’utente, procurarsi quest’attrezzo è un buon investimento. Quinto: gli stessi accorgimenti valgono per la manutenzione dei freni posteriori.

 

Quando fare il “tagliando”

Un check-up completo dei freni va effettuato almeno 2 volte all’anno, insieme a quello delle gomme. In termini di percorrenza, se la bici è utilizzata per oltre 1.000 chilometri al mese, è opportuno invitare il cliente a fare 3 o 4 tagliandi. Un approccio del genere allunga la vita della bici e preserva quella del ciclista.