A seguito dell’inchiesta giornalistica che sta scuotendo il mondo del ciclismo, l’Associazione Corridori Professionisti tramite specifico comunicato ha preso una posizione chiara, chiedendo punizioni esemplari nei confronti dei colpevoli, maggiore determinazione da parte dell’UCI e preannunciando azioni legali contro ignoti.
Di seguito la nota diramata lunedì 18 aprile: “Il reportage dei giornalisti Thierry Vildary di Stade 2 (France 2 TV) et di Marco Bonarrigo del Corriere della Sera sui motorini elettrici nelle biciclette dei corridori durante le corse Strade Bianche e Coppi & Bartali ha suscitato molti interrogativi all’interno dell’associazione dei corridori professionisti.
Il CPA è ora in prima linea nella lotta al doping meccanico e vorrebbe che l’UCI tenesse conto di quanto rivelato dal servizio giornalistico per combattere con ogni mezzo questa nuova piaga del ciclismo.
Per questo motivo il CPA chiede all’UCI che vengano inflitte delle sanzioni esemplari e forti come la sospensione a vita per i corridori che hanno commesso tali reati, perché infangano ingiustamente il ciclismo onesto della maggioranza.
L’associazione dei corridori si arroga il diritto di fare causa contro ignoti per tali reati perché è impensabile che certi dispositivi vengano utilizzati dai singoli corridori senza complicità.
Il CPA è pronto anche a collaborare con l’UCI per il miglioramento dei controlli sulle corse finalizzati a scovare chi commette questi vergognosi e antisportivi misfatti.“