Biciclette ritrovate 2011 - RossignoliPiù che una questione di moda, quello delle biciclette a scatto fisso è un fenomeno culturale. Abbiamo già detto di come il gusto dell’oggetto bicicletta sia collegato al piacere di una riscoperta della storia stessa del mezzo e di come questo si sia tradotto in una ricerca di biciclette da riscoprire, adattandole e modificandole secondo il piacere del momento.

Un gusto che ha coinvolto giovani e meno giovani. Non solo il piacere di ritrovare la propria bici, ma quello – per i più giovani che si avvicinano per la prima volta alla bicicletta – di scoprirla come qualcosa di piacevole da raccontare. È istintivo, ma anche semplice curiosità voler sapere di più riguardo ciò che si ha per le mani, che si tratti di una sella o di un intero telaio. E insieme a quei componenti c’è la storia del ciclismo.

GPR5_6104Nascono così i salotti moderni di cultura ciclistica. Niente case raffinate, meglio officine o magazzini, luoghi dove le biciclette vengono costruite e vendute, al cospetto magari di qualche meccanico conosciuto in zona dove ci si ferma sempre volentieri a discutere dell’ultima novità del momento oppure, ancora di più, a stropicciare ricordi. Se poi c’è qualche corridore o ex che passa di lì e ha voglia di fermarsi un po’ il gioco è fatto. Non c’è orario, l’officina è aperta sempre, a volte anche dopo il negozio. Tanto che qualcuno ha iniziato a prendere la palla al balzo andando a organizzare presentazioni di libri e piccoli convegni proprio lì, tra chiavi del movimento centrale e vecchie ruote mai sistemate.

RossignoliInutile dire che in queste iniziative la cultura dello scatto fisso ha un peso importante ed è la dimostrazione di come non si tratti solo di moda, ma proprio di gusto e di ricerca di una cultura a misura d’uomo e di città e anche di un vivere un po’ diverso. Spesso in questi incontri si parla di racconti di viaggio che diventano ispirazione per molti. Oppure si parla di come realizzare un telaio. Non che si debba diventare tutti telaisti, ma vuoi mettere sentir raccontare chi le biciclette le crea con le mani.

Niente male, considerato che si parte sempre da due ruote con catena.