La nanotecnologia non è solo un trend di mercato, ma piuttosto si prefigge di raggiungere obiettivi di maggiori prestazioni attraverso la qualità, la durata nel tempo e la riduzione dei costi. In quest’ottica i ricercatori prendono spesso ispirazione dalla natura cercando di replicarne i meccanismi che appaiono sempre più sorprendentemente flessibili e adattabili.
Per esempio, la pianta di Loto mantiene pulite le sue foglie grazie alla loro particolare superficie rugosa che respinge acqua e sporcizia. Le gocce d’acqua infatti scivolano su minuscoli rilievi di dimensioni nanometriche che non permettono alle impurità di aderire alla superficie e creano un effetto autopulente. Proprio quest’effetto è alla base di numerosi prodotti industriali utilizzabili per realizzare vernici anche per auto che si mantengono più facilmente pulite o per il trattamento e la protezione di superfici metalliche.
Anche il parabrezza è oggetto d’attenzione da parte della nanotecnologia che può rendere disponibili rivestimenti a base di nano particelle resistenti ai graffi. Inoltre è possibile migliorarne la visibilità con l’aiuto di strutture microscopiche a nodi che evitano i riflessi di luce, principio quest’ultimo mutuato dall’occhio della tarma e già utilizzato per la fabbricazione delle lenti per occhiali.
Un’altra applicazione è quella dei led, il cui uso per illuminazione nell’auto è ormai largamente diffuso. I led, che sono diodi emettitori di luce, presentano la proprietà di convertire rapidamente l’elettricità in luce e sono così luminosi che possono essere utilizzati come fari se raggruppati insieme in quantitativi sufficienti.
L’interesse per queste nuove tecnologie nasce anche dalla possibilità di poter disporre di materiali e componenti di dimensioni più contenuti, più leggeri e realizzati per usi più specifici. In tal modo è possibile risparmiare risorse e soprattutto ottenere una maggior convenienza con minor dispendio di materiali, in ultima analisi con un sostanziale contenimento dei costi.
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