Portare la bici in ascensore lo abbiamo fatto un po’ tutti in alcune occasioni. L’unico modo di raggiungere i piani alti di un condominio (senza morire di fatica) con la nostra amata due ruote non era altro che quello di sfruttare questa invenzione degli anni ’30 che ha rivoluzionato l’immagine delle nostre città. Ma se la bicicletta stessa diventasse l’ascensore? Esiste un modo per spostarsi in verticale pedalando? Ma soprattutto, perché farlo?

vycle ascensore bicicletta
Credit: picture via vycle.co.uk

 

Molti infatti obietteranno che in fin dei conti esistono le scale se proprio non vogliamo prendere l’ascensore o se quest’ultimo è rotto. Niente di più vero, le scale sono indubbiamente il metodo più semplice ed economico per raggiungere anche notevoli altezze, e sarebbe il sistema perfetto se non fosse per un piccolo problema che gli architetti conoscono molto bene: tolgono spazio. Anche quando vengono progettate contenendo le dimensioni, le scale occupano superficie utile che si potrebbe utilizzare diversamente.

Inutile dire che questi così importanti (e belli) elementi architettonici devono esserci negli edifici (anche se nelle grandi metropoli urbane si comincia a tenere conto anche dei centimetri), non si vuole denigrarli, quanto piuttosto fare conoscere un altro interessante sistema di spostamento verticale, alternativo a tutti gli altri metodi finora utilizzati.

vycle ascensore bicicletta
Credit: picture via vycle.co.uk

Vycle, la bici verticale

Vycle è l’invenzione di una studentessa del Royal College of Art di Londra, Elena Larriba che si può dire abbia davvero ampliato i suoi orizzonti, anzi, di averli messi in verticale. 

La sua invenzione consiste in una sorta di cyclette innestata tra due binari verticali: il movimento rotatorio di pedalata la fa salire e scendere lungo queste guide, proprio come un “ascensore bicicletta”. il sistema è bilanciato con una serie di contrappesi, lasciando il corpo dell’utente come l’unico peso da superare. Un insieme di ingranaggi, simile a quello dei pignoni di una bicicletta, consente di decidere quanta forza mettere in salita o in discesa, sapendo bene che, rispetto alle strade orizzontali, questa volta c’è da vincere la forza di gravità. In città densamente popolate e in rapida crescita come quelle in Cina, dove si stima che entro il 2025 il paese avrà costruito 50.000 nuovi grattacieli, Vycle potrebbe essere utilizzato in questi edifici dove, come dicevamo, lo spazio e l’efficenza energetica sono diventati beni di prim’ordine.

vycle ascensore bicicletta
Credit: picture via vycle.co.uk

 

Trovo strano che Larriba non abbia pensato ad un sistema di “salita assistita” che renderebbe più efficiente, sostenibile e fruibile la sua invenzione (inoltre dai video online sembra andare ancora un pò troppo lento). Rispetto ad ascensori e scale poi, non è possibile occupare Vycle in più di una persona né portare pacchi ingombranti (se non agganciandoli sotto forse). La sua forza risiede più che altro nell’essere una sintesi tra questi suoi due antenati, coniugando il risparmio energetico della scale e quello spaziale degli ascensori.

L’idea è interessante e le premesse affinché funzioni in determinati contesti ci sono tutte: qualche magnate avrà voglia di puntarci su? Seguiremo gli sviluppi.