Chiedere agli albergatori delle valli cuneesi di rinunciare al turismo portato dalle eMTB e dalle bici elettriche in generale è come negare dell’acqua in pieno deserto: in una sola stagione, l’ultima, la bicicletta elettrica è cresciuta nelle presenze del 300% (dato di Confcommercio Cuneo) e non c’è dubbio che la “riscoperta” dei sentieri intervallivi di cui queste zone sono ricche continuerà.

Però, se l’apertura dei passi montani che collegano le vallate adiacenti nel comprensorio cuneese garantisce un afflusso turistico medio maggiore del 40%, il timore di associazioni locali e di parte degli operatori turistici stessi è che, a ruota, le bici siano seguite da enduristi ben più motorizzati ed inquinanti.

Quale dunque la giusta prevenzione per evitare di danneggiare la vera unica risorsa di valli come la Maira, la Grana, la Stura, vale a dire la natura?

valli cuneesi

Valli cuneesi: chiusura o pedaggio?

Liberi tutti oppure no: questo è il dilemma. La questione che si sta profilando ricalca le orme di quanto già visto in passato con lo sfruttamento alpino occorso con lo sci: da un lato c’è chi vorrebbe dare fondo ad ogni possibilità, dall’altro chi si preoccupa maggiormente di mantenere intatte le risorse naturali.

L’unica opzione che non mette d’accordo nessuno è quella di lasciare le strade così come sono, ossia poco curate e ad accesso libero.

Si contrappongono così due linee di pensiero: come riporta Mountcity, ben 150 operatori commerciali delle valli Maira, Grana e Stura hanno lanciato un appello contro la chiusura e a favore del pedaggio per transitare sugli ex sentieri militari che collegano le valli cuneesi.

Al contrario, il presidente dell’Unione Montana Valle Maira e sindaco di Canosio, Roberto Colombero, rappresenta l’ideale opposto, che vede i sentieri da regolamentare negli accessi per evitare che ebike, motocross, quad e 4×4 finiscano ovunque pestandosi le ruote a vicenda.

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Ecoturismo: dove mettere eMTB e 4×4?

Innegabilmente il numero dei visitatori amanti delle escursioni a motore è in crescita e rappresenta una risorsa ed un problema al contempo.

Non è un caso che già dal 2017 siano spuntate proposte per istituire dei veri e propri anelli sentieristici o stradali da dedicare a ebike, moto, quad e 4×4. Si tratta di percorsi regolamentati da orari di accesso, sensi di marcia e pedaggi: 10 euro per le moto e 15 per i 4×4, per dare un’ordine di grandezza.

Non solo ipotesi, ma progetti concreti come la Strada dei Cannoni e la Via del Sale Limone-Monesi, portati avanti dall’ATL Cuneese con l’appoggio di Conitours, Confcommercio Cuneo e Associazione Albergatori.

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La prospettiva che vengano istituiti circuiti che collegano interi comprensori nelle vallate cuneesi, dal Tanaro al Monviso, interessa anche gli ebikers, in quanto sono spesso contemplati all’interno di queste proposte: se, da una parte, troverebbero sentieri “spianati” (in tutti i sensi) da percorrere, dall’altra dovrebbero probabilmente entrare nell’ottica di pedalare solo dove concesso, a pagamento e negli orari prestabiliti.

Inoltre, se così facendo si evitano problemi di convivenza con gli escursionisti a piedi, forse se ne generano altri con moto e 4×4.

La soluzione potrebbe esserci già e probabilmente, data la sua banalità, molti ci hanno già pensato: dedicare dei sentieri alle sole bici.

 

Il modello Valle Maira: perché “chiudere” attira turisti

La visione più intransigente nei confronti dello sfruttamento turistico ribalta il problema: non sono le valli cuneesi a doversi adeguare alle esigenze del popolo vacanziero, ma il contrario.

Come più naturale, in fondo, sono bikers, centauri e piloti a dover rispettare i luoghi in cui vanno: la Valle Maira pare esserne una dimostrazione.

La politica della valle ha da anni voltato le spalle ad impianti sciistici ed eliski, rivolgendosi solo a quanti usano le proprie gambe: scialpinisti, escursionisti e mountainbikers. 

È lo stesso presidente uscente dell’Unione Montana Roberto Colombero ad affermare, come riportato da Mountcity in un approfondito articolo sul tema, che «Le questioni sono due: politica e di sicurezza. Come scelta politica difendo il turismo sostenibile. Non ho nulla contro le moto e i quad, ma i dati dicono che le nostre strutture ricettive vivono grazie al trekking e alla mountain bike. E spiace che alcuni imprenditori turistici non l’abbiano ancora capito».

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Valle Maira, borgata Saretto sulle sorgenti del Maira, tra Acceglio e Chiappera: da qui partono molti sentieri che portano sino al confine francese

 

La valle Maira, come altre tra le vallate cuneesi – mi viene in mente la meno regolamentata ma più “selvaggia” valle Grana – sperimentano un fenomeno che è quello del gradimento dell’autenticità.

Il rischio di snaturare il territorio per inseguire questo o quel tipo di turismo è dietro l’angolo e porta ad una sola conseguenza: la fuga di quei turisti – in gran parte stranieri – che cercano proprio pace e natura.

L’ebike potrebbe, con la sua diffusione, avere anche un ruolo determinante, poiché si sposa ben meglio di altre forme di escursionismo a motore con l’ambiente e sarebbe auspicabile che essa venisse promossa, cum grano salis, non al fianco di moto e quad.

Senza nulla togliere agli appassionati del fuoristrada a motore, ci sentiamo di tifare per una montagna da esplorare grazie allo sforzo il più possibile muscolare ed il meno inquinante possibile.