La quantità di terreno guadagnato nella vendita di biciclette elettriche in tutti i principali mercati europei è oltremodo chiara se si confrontano i dati relativi alle importazioni per il 2015 con quelli del 2014. La crescita delle importazioni in essi contenute è infatti pari a quasi il 50%.

Una cifra che diviene ancora più elevata quando si prende in considerazione il Regno Unito, i cui dati relativi all’import, se ricompresi nel totale delle importazioni di e-bike e speed e-bike europee, portano la crescita a toccare quota 70%. Tuttavia lo United Kingdom, i cui dati metterebbero in mostra delle potenziali anomalie secondo diverse fonti di settore, è preferibilmente lasciato fuori dal contesto UE.

 

Importazioni dentro e fuori la UE

Tralasciando la realtà UK, per l’Europa è utile considerare i dati di importazione, tra Paesi comunitari e dalle nazioni non-UE, di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna. Si parla quindi di 970.000 unità importate complessivamente, con un incremento di quasi 310.000 unità sul totale del 2014, che rappresenta un +46,8%.

 

Spagna in testa

Eurostat fra i cinque mercati quotati per la zona Euro colloca al primo posto la Spagna in quanto a crescita per l’import. La somma delle importazioni di e-bike e di speed e-bike nella penisola iberica è più che raddoppiata nel 2015, passando da 41.000 a 96.000 unità, ossia un clamoroso +134,6%.

 

Germania e Paesi Bassi

Sono però anche mercati già ben avviati e strutturati per le biciclette elettriche, con rispettabili nicchie per speed e-bike ed e-MTB, come Germania e Paesi Bassi a mostrare rilevanti dati di crescita dell’import.

Nei Paesi Bassi le importazioni sono cresciute di quasi 90.000 unità, per un totale di 240.000, vale a dire del +58,3% rispetto ai dati del 2014.

In Germania, le importazioni sono aumentate di circa 155.000 unità, per un totale di 443.000 che rappresenta una crescita del 54,4%.

 

Francia e Italia

Francia e Italia si attestano anch’esse su di un trend positivo, sebbene con figure ben più contenute: il mercato transalpino ha registrato una crescita delle importazioni del 5,2%, che la porta ad un totale di 131.000 unità – “solo” 6.500 le e-bike importate in più.

In Italia i numeri delle importazioni per il 2015 del comparto e-bike e speed e-bike ha visto un aumento del 4,2% sul 2014, passando da circa 55.000 unità a 57.300.

 

Ricordiamo che, per quanto riguarda le speed e-bike, il nostro Paese si attiene rigidamente alla normativa europea, richiedendo a tutti i due ruote con assistenza alla pedalata superiore ai 250 W di potenza un’omologazione prima di poter scendere in strada. Quest’ultimo aspetto ne limita la diffusione rispetto ad altri mercati europei.

 

E-bike vs speed e-bike

Dell’import totale di 970.000 e-bike e speed e-bike in questi cinque principali mercati europei, il 75% sono bici elettriche “normali” da 25km/h, quindi con motori da 250 watt.

Tuttavia sono state proprio le speed e-bike a registrare una crescita enorme nel 2015: tra Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna sono state quasi 250mila le bici elettriche di questo tipo importate. Un numero aumentato di circa 111.000 unità rispetto al totale del 2014 che sta alla base della crescita dell’84,4% complessiva.

 

L’importazione delle “normali” biciclette elettriche è aumentato di 198.000 unità, per un totale di 727.000 unità – una crescita comunque degna di nota del 37,4%.

photo credit: Stromer ST2, Rahmen 01 via photopin (license)
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