La Croce Rossa di Mykolayiv ha organizzato un gruppo di volontari che usano la bicicletta per consegnare acqua, cibo e gesti di umanità alle persone più deboli.

Credit Photo Via rferl.org

I ciclisti di Mykolayiv

Nella città di Mykolayiv, al sud dell’Ucraina, una Croce Rossa locale ha formato un gruppo di ciclisti volontari per fornire ai più vulnerabili della popolazione i beni essenziali. La città, come molte altre dello stato, è costantemente bombardata dalle forze russe e le forniture d’acqua sono state interrotte. Volodymyr, uno dei volontari, si è da poco unito ad una di queste squadre di ciclisti facenti capo alla Croce Rossa. Prima di partire per una delle sue rischiose consegne, il protocollo prevede innanzitutto una chiamata a casa dell’interessato per assicurarsi che il viaggio non sia fatto invano. Dentro i pacchi ci sono sostanzialmente cibo, acqua e farmaci,  beni cioè di prima necessità; ma non solo. 

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Un team coraggioso

La Croce Rossa si è rivolta ai ciclisti per problemi legati al costo e alla reperibilità della benzina. Le biciclette sono l’ideale per i viaggi a corto raggio e permettono di tamponare almeno un po ‘ i problemi di chi altrimenti rischierebbe letteralmente di morire di stenti a causa della guerra. Volodymyr consegna a circa una dozzina di indirizzi e, come gli altri venti volontari che si sono uniti alla squadra, percorre in media 70-80 chilometri al giorno. Irina Troshkina coordina la squadra: “A dire il vero mi dispiaceva per loro. Inizialmente inviavo automobili nei luoghi più pericolosi, ma questi ragazzi mi hanno chiesto di poterci andare loro. Ero nervosa perché è una zona di combattimento, ma alla fine ho accettato di provarci. Quel giorno hanno percorso 100 km“.

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Umanità

Volodymyr dice che a volte le persone anziane hanno solo bisogno di qualcuno con cui parlare. “Vogliono solo parlare del tempo o della situazione in città. Chiedono dove possono ancora trovare le cose, chi possono chiamare“. “Non sapevo che avrei fatto questo lavoro di volontariato e avrei parlato con persone in una situazione così terribile. Ha cambiato il mio atteggiamento verso i volontari, vedo che la città ha bisogno del mio aiuto.”  Come per ogni situazione estrema, anche in questo caso possiamo notare come emerga una solidarietà e un coraggio fuori dal comune che permette a persone come Volodymyr di salire su una bicicletta e pedalare sotto le bombe per andare ad aiutare gli altri.