Biciclette in aumento nel Bel Paese e con esse anche gli incidenti che le vedono protagoniste. Secondo l’Istat quelli mortali sono il 9,6% in più da un solo anno all’altro, che significano un decesso ogni 32 ore.

Il tema interessa tutti, sia gli utenti della strada che, come stiamo vedendo nei nostri articoli, entrano di giorno in giorno sempre più in contatto, se non in conflitto, con l’aumento di bici in circolazione, sia svariati enti ed organizzazioni.

Tra queste ci sono le compagnie di assicurazione, per le quali capire le dinamiche comportamentali che portano ad un incidente mortale è di fondamentale importanza: ecco dunque che proprio da uno dei più grossi hub italiani che confrontano le offerte delle varie compagnie assicurative ci sono giunti i risultati di un sondaggio sui comportamenti pericolosi assunti più o meno consciamente dai ciclisti.

photo credit: hitzi1000 50/365: Hub and Spoke [EXPLORED] via photopin (license)
L’indagine si è svolta lo scorso novembre su di un campione di 1.000 italiani maggiorenni, evidenziando come la bici sia protagonista di un utilizzo, a volte, un po’ troppo spensierato, quasi non si tratti di un mezzo di trasporto a tutti gli effetti.

Tra le leggerezze più diffuse vi sono alcune dimenticanze a dir poco basilari, come dotare la bici di catarifrangenti e fari per aumentare ed aumentarne la visibilità (riscontrate nell’87% del campione) e l’utilizzo del casco, di cui fa a meno il 71% dei biker. Di poco appeal pare essere anche il giubbotto catarifrangente che il Codice della Strada prescrive dall’ora del tramonto in avanti, usato solo dal 47% degli intervistati.

Proprio perché in Italia le bici possono condividere sia i marciapiedi con i pedoni (condotte a mano se d’intralcio) che le carreggiate con le automobili, rimanendo spesso vittime dei comportamenti scorretti di queste ultime, sarebbe meglio avessero degli specchietti retrovisori che, però, solo 3 biciclette su 10 hanno.

Il 60% del campione ha poi confessato quanto è sotto gli occhi di tutti nelle nostre città, ossia che fare zig-zag in bici tra i pedoni (cosa espressamente vietata dal Codice della Strada) è cosa abituale, specie per le donne (il 51%).

Credit: Facile.it

Si apre poi il classico capitolo dell’eccesso di sicurezza, che porta il 33% dei ciclisti a pedalare fianco a fianco e non in fila indiana a margine della carreggiata oppure a non mettere le mani sul manubrio, come ha risposto di fare abitualmente il 17%.

Nel 9% dei casi c’è poi chi da passaggi anche ad altri adulti, chi pedala con il cane al guinzaglio (6%) e quanti – “solo” il 4% per fortuna – si fanno trainare da un altro veicolo.

 

Insomma, i dati emersi dal sondaggio di Facile.it confermano quanto già detto in altri articoli: andare in bici è bello, decongestiona le città ed aiuta a ridurre l’inquinamento ma va fatto nel rispetto delle regole.