Sabato 7 marzo, presso Elettrocity Store di Milano, è stata organizzata una giornata di prova delle e-bike Scott, gamma 2015. Le prove delle mountain bike a pedalata assistita sono state possibili sui quattro piani di rampe circolari, quelli che servono per salire ai parcheggi e al terrazzo dove stazionavano le biciclette. Pendenza vera, quasi al 25%. Noi di Bicitech ci siamo andati, abbiamo provato qualche modello, abbiamo raccolto qualche impressione.
I modelli a disposizione per la prova erano sette: E-SPARK 720: full ammortizzata, forcella Rock Shock e cambio Deore, E-SPARK 710: full ammortizzata, forcella Fox, cambio Shimano XT, display Bosch Nyon, E-ASPECT 720: front, forcella Rock Shock e cambio Deore, E-ASPECT 710: front, forcella Fox, cambio Shimano XT, E-ASPECT 920: front, forcella Rock Shock, cambio Shimano Deore, misura 29”, E-ASECT CONTESSA: front, forcella Rock Shock e cambio Deore, con telaio femminile, E-SUB SPEED: motore, batteria e cambio automatico Shimano.
Massimo Iacovino, tecnico e-bike di Scott Italia ci ha spiegato: «Oggi abbiamo in prova vari modelli, sia “front” che biammortizzate, e una citybike con nuovo sistema Shimano a pedalata assistita. Il Bosch classico ha quattro modalità di assistenza, dall’”eco” al “turbo”, sempre fino a un massimo di 25 km/h, lo Shimano ne ha tre, con cambio elettronico. Siamo qui per fare capire al pubblico che la e-bike è come una bicicletta classica, solo con assistenza (facoltativa) di un motore. È l’ideale per chi non ha un allenamento da atleta, che non molti si possono permettere di avere».
Gli abbiamo chiesto se ci sono particolari difficoltà di utilizzo. La sua risposta è stata molto chiara: «È una bicicletta normalissima, tutti i comandi sono ben visibili sul manubrio e non c’è nessuna difficoltà nello scegliere l’assistenza desiderata. Si impara immediatamente a utilizzarla e non c’è alcun problema a guidarla. Si utilizza a tutti gli effetti come una bicicletta tradizionale».
Noi di Bicitech ci siamo divertiti. Sulle rampe dei box la potenza del motore, soprattutto nella funzione “turbo”, è fortissima, e la bici sale quasi da sola. La facilità di utilizzo è estrema. Abbiamo pensato a tutte le volte che in montagna ci è mancata la gamba per lo strappo finale, quello in sterrato, a quegli ultimi 500 m “in piedi”. Abbiamo pensato alle volte in cui siamo arrivati in cima stremati, e alle gambe “di legno” del giorno dopo. Alle volte in cui siamo scesi dalla bici e l’abbiamo portata su a piedi o a quando avremmo voluto raggiungere la vetta ma siamo tornati indietro…
Il parere degli altri tester
Carlo, 58 anni. Passato da ciclista su strada, all’inizio è un po’ diffidente. Dopo la prova si dimostra entusiasta, intuendo subito le potenzialità di questa tecnologia.
«Anche se sei su una salita molto ripida come questa non ti senti come uno che schiaccia il bottone e va. L’aiuto si può anche ridurre o togliere, se si ha voglia di spingere. È un’ottima possibilità, per esempio, per chi deve iniziare a pedalare dopo un infortunio, quindi ha possibilità limitate. E poi spesso si pedala, si pedala dimenticandosi del ritorno, della fatica del rientro. Con queste bicre…)».
Marco, 62 anni. Usa la mountain bike con frequenza, ha già una ebike e ha voluto provare questi ultimi modelli della Scott. Gli abbiamo chiesto quale sia stata la sua impressione e in generale quale è il suo giudizio sulle mountain bike a pedalata assistita.
«Per chi non è un atleta molto allenato è un mezzo molto prezioso. Innanzitutto si possono fare percorsi impegnativi tutti i giorni, senza dover recuperare il giorno dopo la fatica. Si possono raggiungere luoghi nei quali sarebbe difficile arrivare a piedi, magari percorrendo strade chiuse alle moto. È ecologica, silenziosa, non inquina. Io a quasi 60 anni ho avuto problemi di salute, per cui non ho potuto più fare gli sforzi di prima, avrei dovuto rinunciare a molte salite. Ora, con le mountain bike a pedalata assistita mi diverto, faccio meno fatica (ma facendo sempre attività fisica) e quando arrivo al rifugio ho ancora “gamba” per fare una bella passeggiata».
Sergio, 53 anni. È un ciclista ben allenato, insegnante di educazione fisica in un liceo sportivo di Busto Arsizio. Da anni è entusiasta utilizzatore della e-bike.
«Ho già una e-mtb con motore Bosch, l’ho sostituita al motorino, come hanno fatto molti. Si arriva al lavoro senza avere fatto troppo sforzo, senza sudare e comunque avendo fatto esercizio fisico. E c’è un gran risparmio sui costi: niente assicurazione, bollo, carburante. La uso anche in montagna, arrivo dove voglio senza sfiancarmi. Alcune salite sarebbero affrontabili solo con moltissimo allenamento e con uno sforzo in alcuni tratti estremo. Così arrivo dove voglio, mi diverto e mi godo qualsiasi tipo di percorso»