Si chiama C-V2X ed è un sistema che permette ai veicoli di connettersi tra loro e con gli elementi circostanti. Pedoni, ciclisti, ma anche ostacoli temporanei diventano avvisi che informano chi guida su ciò che sta per succedere.

Una situazione pericolosa
Immaginate di stare guidando la vostra bicicletta.. anzi no, immaginate di essere alla guida di un’automobile e di dover compiere una manovra improvvisa dietro cui compare un ciclista; non lo vedete in tempo e … cosa potrebbe accadere? Anche se dovesse risolversi solo con un grosso spavento, non è una bella situazione in cui trovarsi, da nessun punto di vista. Immaginate adesso che un segnale acustico vi avesse informato dell’arrivo del ciclista e che, allo stesso modo, anche il ciclista fosse stato avvisato della vostra presenza. Le cose non sarebbero andate molto diversamente? Questa in sintesi è l’idea della tecnologia C-V2X proposta da Audi, che ricorda molto quella di Smartbell AXA (ne avevamo parlato qui) che sinceramente non avrei creduto che in qualche modo riuscisse a diventare realtà.
L’idea di Audi
Per aumentare la sicurezza stradale, Audi ha creato un sistema pensato per collegare tutti gli utenti della strada tra loro. Si chiama C-V2X ed è lo step successivo del progetto Car2X. Quest’ultimo funziona grazie ad un dispositivo di rete mobile installato permanentemente sul veicolo. L’auto invia e riceve quasi in tempo reale informazioni da altri veicoli e dalle infrastrutture stradali come i semafori. Il veicolo si identifica all’interno della rete con il proprio token univoco e i dati generati fluiscono in modo anonimo nella rete di comunicazione dove vengono memorizzati solo per un breve periodo di tempo. L’ADAC tedesca si è già attivata per chiedere che questa tecnologia diventi presto standard in tutti i veicoli in Germania.
Una comunicazione totale
C-V2X è un tipo speciale di comunicazione Car2X. Questa tecnologia è ancora relativamente nuova e si basa sull’utilizzo degli standard di comunicazione mobile 4G/5G. L’abbreviazione sta per Cellular-Vehicle-to-X. La “X” è un identificativo generico: può rappresentare vari utenti della strada, elementi del traffico o altri veicoli. Può includere semafori, strisce pedonali, segnali stradali, scuolabus, lavoratori edili e altro ancora. Il display nell’abitacolo informa i conducenti quando devono adattare il proprio stile di guida a una nuova situazione. Questo potrebbe essere il caso ad esempio, se la pioggia gela sulle strade o un cantiere si trova nascosto dietro una curva. In pratica consente ai conducenti di riconoscere le situazioni pericolose molto prima e di reagire in modo appropriato.

Qual è il rischio?
La tecnologia di Audi abbassa il rischio di incidenti il che significa ridurre il numero di potenziali vittime stradali. Nonostante sia un’ottima cosa, è tuttavia necessario utilizzarla con coscienza e non come sostitutivo del cervello. La tendenza tecnologica ultimamente sembra procedere in questa direzione e ormai sono davvero tanti i dispositivi che funzionano come sostitutivi dell’attenzione. Bisogna perciò vigilare per non abusarne: potrebbero anche evitare di farci morire ma non possono salvarci da un declino intellettivo altrettanto pericoloso. Il sistema C-V2W Audi installato su un auto o su una bici è un utile integrazione pensata soprattutto per prevenire il danno: non deve essere una scusa per deresponsabilizzarci mentre siamo alla guida.