Si chiama C-V2X ed è un sistema che permette ai veicoli di connettersi tra loro e con gli elementi circostanti. Pedoni, ciclisti, ma anche ostacoli temporanei diventano avvisi che informano chi guida su ciò che sta per succedere.

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via FortNine YT Channell

Una situazione pericolosa

Immaginate di stare guidando la vostra bicicletta.. anzi no, immaginate di essere alla guida di un’automobile e di dover compiere una manovra improvvisa dietro cui compare un ciclista; non lo vedete in tempo e … cosa potrebbe accadere? Anche se dovesse risolversi solo con un grosso spavento, non è una bella situazione in cui trovarsi, da nessun punto di vista. Immaginate adesso che un segnale acustico vi avesse informato dell’arrivo del ciclista e che, allo stesso modo, anche il ciclista fosse stato avvisato della vostra presenza. Le cose non sarebbero andate molto diversamente? Questa in sintesi è l’idea della tecnologia C-V2X proposta da Audi, che ricorda molto quella di Smartbell AXA (ne avevamo parlato qui) che sinceramente non avrei creduto che in qualche modo riuscisse a diventare realtà.

L’idea di Audi 

Per aumentare la sicurezza stradale, Audi ha creato un sistema pensato per collegare tutti gli utenti della strada tra loro. Si chiama C-V2X ed è lo step successivo del progetto Car2X. Quest’ultimo funziona grazie ad un dispositivo di rete mobile installato permanentemente sul veicolo. L’auto invia e riceve quasi in tempo reale informazioni da altri veicoli e dalle infrastrutture stradali come i semafori. Il veicolo si identifica all’interno della rete con il proprio token univoco e i dati generati fluiscono in modo anonimo nella rete di comunicazione dove vengono memorizzati solo per un breve periodo di tempo. L’ADAC tedesca si è già attivata per chiedere che questa tecnologia diventi presto standard in tutti i veicoli in Germania.

Una comunicazione totale

C-V2X è un tipo speciale di comunicazione Car2X. Questa tecnologia è ancora relativamente nuova e si basa sull’utilizzo degli standard di comunicazione mobile 4G/5G. L’abbreviazione sta per Cellular-Vehicle-to-X. La “X” è un identificativo generico: può rappresentare vari utenti della strada, elementi del traffico o altri veicoli. Può includere semafori, strisce pedonali, segnali stradali, scuolabus, lavoratori edili e altro ancora. Il display nell’abitacolo informa i conducenti quando devono adattare il proprio stile di guida a una nuova situazione. Questo potrebbe essere il caso ad esempio, se la pioggia gela sulle strade o un cantiere si trova nascosto dietro una curva. In pratica consente ai conducenti di riconoscere le situazioni pericolose molto prima e di reagire in modo appropriato.

Screenshot via SmartBell.AXA.pl

Qual è il rischio?

La tecnologia di Audi abbassa il rischio di incidenti il che significa ridurre il numero di potenziali vittime stradali. Nonostante sia un’ottima cosa, è tuttavia necessario utilizzarla con coscienza e non come sostitutivo del cervello. La tendenza tecnologica ultimamente sembra procedere in questa direzione e ormai sono davvero tanti i dispositivi che funzionano come sostitutivi dell’attenzione. Bisogna perciò vigilare per non abusarne: potrebbero anche evitare di farci morire ma non possono salvarci da un declino intellettivo altrettanto pericoloso. Il sistema C-V2W Audi installato su un auto o su una bici è un utile integrazione pensata soprattutto per prevenire il danno: non deve essere una scusa per deresponsabilizzarci mentre siamo alla guida.