Premiato con il Future Leading Lights Award dalla Road Safety Authority (RSA) irlandese, solo apparentemente è un banale parafango: si tratta di un dispositivo di illuminazione intelligente e, soprattutto, di uno di quegli esempi di come il genio italiano sappia ancora distinguersi all’estero.

Se Tailt ha infatti natali irlandesi ed è firmato da un team locale, il Déan Design, una delle sue anime è l’italiano Matteo Zallio, un alessandrino trentunenne che, dopo la laurea in architettura, ha lasciato la madrepatria per proseguire gli studi con un dottorato di ricerca in Industrial Design tra la Loughborough University ed il Dublin Institute of Technology.

Con alle spalle già alcuni riconoscimenti importanti, come The Best Innovative Idea nella cornice del Forum Italiano sull’Ambiente Assisted Living di Catania, nel 2005, ed il Bursary Award of Ireland nel 2016, Zallio è dunque avvezzo alle intuizioni vincenti, l’ultima delle quali ha ricevuto gli onori della cronaca per via della sua “potenziale capacità di salvare vite”, coma la RSA ha detto.

Tailt è un parafango posteriore che si illumina, adatto a qualsiasi tipo di bicicletta: un’idea semplice, venuta, racconta lo stesso Zallio in un intervista a TheIndependent, dopo una pedalata in un qualsiasi pessimo giorno irlandese.

photo credit: PN Verheij First snow via photopin (license)

Pioggia, fango e foschia: né Matteo, né i suoi compagni di bici, un gruppo con il quale condivide la passione per la pedalata, riusciva a vedere le luci di chi lo precedeva.

Ecco allora l’idea di sviluppare Tailt, che integra l’illuminazione nel parafango collegandola a sensori che la rendono “intelligente”: se il ciclista frena, allora Tailt si illumina di rosso, se svolta, lo segnala. Il prototipo attualmente allo studio dovrebbe intuire la direzione intrapresa dal ciclista senza che sia lui a dover azionare la “freccia”.

Il parafango salvavite si è ritagliato una certa visibilità sui media italiani dopo essere stato notato da quelli irlandesi (d’altronde, la start-up Déan Design arriva ben da Dublino) in quanto è in linea con le esigenze crescenti di un pubblico ciclistico in crescita.

La sicurezza è poi un aspetto preponderante per chi pedala, costretto per lo più a convivere gomito “a specchietto” con il traffico veicolare a motore.

Tailt non è ancora un prodotto finito, Zallio pensa che il 2018 sia l’anno buono, però: prima di sbarcare sul mercato andrà ancora perfezionato ed arricchito da altre funzioni, come un sistema antifurto e chissà cos’altro, vista la genialità del soggetto in questione.