Quale Paese conosce da sempre un utilizzo oltremodo massivo della bicicletta? L’India. Allo stesso modo, quale Paese è nella lista di quanti hanno seri problemi di sostenibilità ambientale? Sempre lei, l’India. Per questo Spero E-Bike è la realizzazione di un sogno nato dalla mente di due indiani desiderosi di introdurre ai loro connazionali un’alternativa al sudore senza ricorrere a mezzi spessi obsoleti e inquinanti.
Si chiamano Manikandan e Ranganath i promotori e progettisti dell’idea: laurato in management il primo, trentottenne, e proveniente dalla piattaforma indiana di crowdfounding Fueladream.com il secondo.
Spero E-Bike nasce da una lista di priorità per il suo Paese stilata da Manikandam: da sempre attento all’ambiente, dopo la laurea e la formazione professionale ha deciso di mettere in piedi un team di ingegneri per sviluppare al meglio alcuni progetti personali, in parallelo all’attività lavorativa.
Una delle priorità da lui definite era la mobilità elettrica, che, incrociata con una lista di quelle cose che richiedono meno energia possibile per funzionare, ha indirizzato lui ed i suoi colleghi verso le biciclette elettriche.
Costruire una bici non è affare semplicissimo per chi non è del mestiere ma, soprattutto, è complesso aumentarne il livello di comfort per l’utente: la propulsione elettrica pareva cadere a proposito.
Così è nato un prototipo, il primo di e-bike tutta made in India, che il team ha poi testato per alcune settimane prima di cercare altri sostenitori ed uscire allo scoperto.
È a questo punto che si è inserito Ranganath: Fueladream era la piattaforma perfetta per lanciare la produzione della Spero E-Bike.
La campagna di crowdfounding, un metodo per cui chiunque può finanziare via internet un progetto acquistando in anteprima e a prezzo spesso agevolato un esemplare del prodotto, è stata un successo: le prime 100 Spero E-Bike hanno trovato casa in un mese.
L’aspetto interessante, come afferma lo stesso Ranganath, è che il supporto economico è arrivato da una platea davvero eterogenea costituita da studenti, professionisti, medici e persone comuni.
Probabilmente la bici elettrica, davvero poco diffusa in India, dove sarebbe per altro un bene irraggiungibile per molti, apre nella mente dei più scenari di mobilità inediti.
La Spero E-Bike, poi, dal canto suo offre delle potenzialità buone: 25 km/h di velocità massima e tre tagli di batteria (48V, agli ioni di litio), dai 30 km ai 100 km per singola ricarica.
L’idea finale del duo è di vendere la bici elettrica in India ad un prezzo compreso tra le 29mia e le 50mila rupie (circa 500-700 euro).
“Si tratta di una sfida, come lo è la mia stessa decisione di lasciare un comodo lavoro d’ufficio per portare avanti il mio progetto di realizzare qualcosa di utile per il nostro ambiente”, è il pensiero con cui Manikandam commenta la sua scelta.