Una Spagna a pedali, che non vuole essere uno scherno bensì un plauso: il 2016, come gli anni precedenti, ha registrato un incremento per il settore della bicicletta iberica, imprese, fatturati, unità vendute comprese.
La maggior crescita è delle e-bike (+63%), seguite dalle bici da strada (+20,37%) e dalle bici da città (+5,25%), mentre perdono qualcosa le MTB, settore invece in crescita altrove in Europa. Il settore complessivamente guadagna l’1,01% rispetto ai dati del 2015 (1.118.000 le bici vendute), meno che in passato ma con una quota relativa alla pedalata assistita maggiore.
I dati sono stati divulgati dalla AMBE, l’Asociación de Empresas y Bicicletas de España, che ha tratteggiato un quadro preciso dello scacchiere spagnolo.
Sono 393 le aziende spagnole censite nel settore della bicicletta, 191 di dimensioni nazionali e le altre di caratura locale: la regione che ne vanta la maggior paternità è la ricca Catalogna (45%), seguita da Madrid (18%) e da un minimo 9% sia per la Comunidad Valenciana che dei Paesi Baschi.
Incrementati anche i punti vendita iberici dedicati alle due ruote, con 3.138 negozi che segnano un +2,95% malgrado le molte chiusure degli ultimi tempi: il segnale è positivo, in quanto i nuovi punti vendita compensano quelli che hanno cessato l’attività.
Il mercato spagnolo è poi spartito fra moltissimi marchi (oltre 300) la cui provenienza è per il 65,5% europea, per il 22,63% americana e solo per il 10% asiatica.
A salire del 5,28% è il fatturato del settore bici in Spagna, che ha chiuso il 2016 a 1 miliardo e 599 milioni di Euro, contro il miliardo e 471 milioni del 2015: anche in questo caso è inferiore al confronto tra gli anni precedenti. Positivo invece il posto assunto dal ciclismo in ambito sportivo commerciale, con il 23,49% dell’intero settore sport.
Interessante anche il dato sui posti di lavoro generati, che vede un numero complessivo di occupati pari a 20.843 persone, con un +10,64% rispetto al 2015 ed un saldo positivo di 2mila nuovi posti.