Le città che costruiscono piste ciclabili protette finiscono per aumentare la sicurezza stradale non solo delle persone in bici, ma anche di quelle che si muovono in auto e a piedi. E non perché ci sono meno interferenze, ma perché il ciclismo urbano ben organizzato ha uno strano effetto positivo sul traffico generale.

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La bici non è in discussione

Per evitare equivoci è bene ricordare fin da subito che l’utilizzo della bici ha una serie di vantaggi in termini ambientali, economici e sociali. E’ perciò una buona abitudine che va difesa e diffusa. In città chiunque va in bicicletta risparmia, si tiene in forma e arriva prima, che ci siano le piste ciclabili o meno. 

Uno studio statunitense però analizza quest’ultimo argomento da una prospettiva insolita che mette in evidenza alcuni punti critici.  Inutile dire che va letto in un’ottica costruttiva e non demonizzante o allarmista

 

Piste ciclabili, un nuovo studio

Abbiamo più volte parlato della necessità di costruire piste ciclabili e di tutti i benefici che ne deriverebbero. Per le città che già le possiedono o per quelle che hanno intenzione di dotarsene, questo nuovo studio potrebbe essere considerato come un approfondimento. Le ricerche compiute da alcuni ricercatori dell’Università del Colorado e del New Mexico, differenziano gli effetti che provocano le due grandi tipologie di piste ciclabili: quelle separate dagli altri flussi veicolari e quelle non separate.

Pista ciclabile separata. Via flickr.com

Quando i flussi non sono separati

Il secondo modello è di solito evidenziato da una differenza cromatica o segnaletica lungo la strada. Forse si tratta del sistema più diffuso e spesso bisogna dire che non è applicato nel modo corretto. Basta pensare a quando troviamo il semplice logo di una bicicletta impresso nell’asfalto, magari di un marciapiedi, ad indicare che di lì passano anche le bici. Si tratta di una pista ciclabile o no? Niente di più vago. Ciò significa non progettare e non si tratta di un’azione innocua in termini di sicurezza stradaleLo studio in questione ci dice che progettare male una pista ciclabile può essere più dannoso che non progettarla affatto.

Il sistema Waves Delineator proposto da Bike Fixation. Il dissuasore ondulato separa le bici delle auto perciò può essere considerato un metodo coretto.  Via bikefixation.com

Più biciclette significa più infrastrutture

I risultati emersi da un campione di diverse città statunitensi monitorate per più di dieci anni dicono che se il flusso ciclistico rimane separato grazie ad una qualche forma di dissuasione fisica non solo chiunque è più protetto ma il traffico stesso tende a calmarsi. Ovviamente anche gli incidenti, mortali e non, calano drasticamente. Inizialmente i ricercatori ipotizzarono che più ciclisti per le strade avrebbero spinto le auto a rallentare, ma scoprirono che ciò non avveniva così automaticamente. I risultati che speravano di ottenere infatti arrivavano soltanto da quelle città che avevano costruito piste ciclabili ben separate e protette. Hanno stimato che avere questo tipo di infrastrutture comporterebbe il 44 % in meno di morti e il 50 % in meno di lesioni gravi rispetto a una città media.

 

Le piste ciclabili protette calmano il traffico

Il dato particolare di cui non si riesce ancora bene a comprenderne le cause se non a livello intuitivo, è che dove le piste ciclabili sono così strutturate il traffico tende a calmarsi in forma generalizzata. Questo fenomeno potrebbe cambiare il modo in cui vengono controllati gli automobilisti, disincentivati da comportamenti scorretti non per paura delle multe ma per un impulso autonomo generato dal contesto. Al contrario, quelle piste consistenti in un ricorsivo logo sbiadito o in una riga tirata sull’asfalto sono peggio della loro totale assenza. Infondono un falso senso di sicurezza nei confronti delle automobili da parte dei ciclisti, che viceversa potrebbe invece agitare il traffico. Che Seoul l’abbia imbroccata con le sue piste ciclabili sopraelevate?

A Seoul stanno puntando molto sulle piste ciclabili. In progetto ci sono ciclovie sopraelevate molto interessanti.
Via koreatimes.co.uk

Una questione di attenzione

La questione delle piste ciclabili sembra semplice, ma in realtà è molto delicata. Tra l’altro bisogna anche stare attenti ai fenomeni derivanti dalla troppa sicurezza stradale. I cali di attenzione sono spesso dovuti ad un’eccessiva comodità abbinata ad una situazione profondamente tranquilla. Succede agli automobilisti ma succede anche ai ciclisti

Ogni soluzione dunque non può prescindere dal buon senso e dalla responsabilità che si deve avere nel guidare un mezzo di trasporto, qualunque esso sia.

In sintesi dunque ben venga il ciclismo in città, ma le amministrazioni non pensino di aiutarlo se credono che per “costruire” piste ciclabili basti il semplice logo di una bici ai margini delle carreggiate. Incentivare vuol dire ben altro, significa soprattutto conoscere la materia su cui si va a intervenire e mettere i cittadini nelle condizioni di percepire il vantaggio che deve inevitabilmente ricadere anche su di loro.