Park Won, sindaco di Seoul sta facendo riflessioni importanti in una delle più grandi città del mondo. Sostenitore dell’idea che più ciclismo farà risparmiare energia, ridurrà le emissioni e migliorerà la salute pubblica ha, per incentivarlo, visionari progetti di integrazione delle piste ciclabili nel tessuto urbano.
Seoul all’avanguardia
Il ciclismo è un’attività mentalmente faticosa a Seoul. Chi pedala lungo le rive del fiume Han si ritrova spesso affiancato a camion o a vacillare tra i pedoni su di un marciapiede affollato. Il sindaco Park Won ha dichiarato di voler risolvere questa situazione nei prossimi due anni. L’idea è quella di costruire una rete di piste ciclabili indipendenti che offrano percorsi sicuri e senza interruzioni, lungo tutta la capitale.
Alcune di queste corsie saranno allestite sui marciapiedi, altre invece sorvoleranno sul traffico in modo da creare dei tratti continui di percorrenza. Se per farlo sarà necessario togliere spazio alle automobili il sindaco di Seoul ha detto che non ci penserà due volte. Scelta coraggiosa ma indubbiamente saggia e lungimirante: da un certo punto di vista anche l’unica possibile in quelle città urbanisticamente impostate su di un modello automobile-centrico.
Una soluzione forse dolorosa per molti (lo sarebbe davvero?), ma per assestare un duro colpo all’inquinamento cittadino è necessario che le bici siano gerarchicamente in alto nel sistema dei trasporti urbano.
Tante sono le proposte che mirano a risolvere il problema delle piste ciclabili e delle sue interferenze con il traffico, ma nulla è paragonabile a questo tipo di progetto.
Un progetto radicale ma forse risolutivo
Il primo cittadino ha annunciato il suo ambizioso piano durante una visita a una delle più famose ciclovie di Bogotà (Colombia), una città dove le auto sono bloccate per 120 chilometri quasi ogni domenica.
Park Won ritiene che in questo modo le persone verranno molto più incentivate ad abbandonare le auto per passare alla bicicletta, soprattutto quando saranno di fronte all’evidenza che il tempo richiesto per uno spostamento lo ridurrebbero da due ore a trenta minuti. Alcuni dei problemi che ancora trattengono la cosiddetta massa critica dal dotarsi di una bici sono proprio relativi a difficoltà connesse con il traffico, gli incroci, le ripartenze, tutte componenti che sono collegate e che verrebbero in gran parte risolte con questo sistema. Senza barriere sarà come guidare in autostrada, su percorsi ciclabili continui, sicuri, ecologici.
Tante idee per un unico scopo
I progetti al vaglio del sindaco di Seoul sono diversi: ci sono piste ciclabili sopraelevate a cielo aperto, altre chiuse all’interno di un sistema a tunnel che si appoggiano su viadotti rialzati esistenti, altre ancora che separano la viabilità con metodi più classici a marciapiede. Tutti i sistemi sono validi e tutti andrebbero utilizzati secondo il tratto urbano specifico.
Il punto cruciale da tenere come riferimento è proprio quello della separazione dei flussi, un po’ come accade con la metropolitana. Per le città esistenti bisogna accettare questo tipo di compromessi, sperando di non finire in scenari alla Blade Runner o Nathan Never e sperando che in futuro le scelte urbanistiche siano diverse da quelle fatte in passato.
Inutile dire quanto sia importante seguire gli sviluppi di questo progetto in quanto potrebbe trattarsi di un modello pioneristico da esportare altrove.
Un idea simile potrebbe davvero fare la differenza nella vita delle persone e contribuire a migliorare notevolmente quella di tutto il pianeta.