Pochi lo sanno ma c’è un’azienda francese che ha creato un indice almeno singolare: misura l’aumento (o diminuzione) dell’uso della bici nel mondo. Lo fa grazie a 12000 contatori posizionati in 45 paesi diversi, nei principali siti turistici (ce n’è uno anche al museo di Versailles) e non solo.
L’azienda si chiama Eco-Counter ed è stata fondata nel 2000. Nasce con l’obiettivo di misurare il traffico non motorizzato, quello pedonale e ciclabile, per aiutare i luoghi turistici a valorizzare il loro patrimonio. I dati del “World Wide Cycling Index 2015”, così si chiama il bici-eco-conteggio, sono stati presentati lo scorso 27 febbraio in occasione della conferenza Velo-City di Taipei. Mostrano un aumento del traffico mondiale di biciclette pari al 3% in più rispetto al 2014. Per la rilevazione di questi dati Eco-Counter ha considerato 1490 sensori, dislocati in 17 paesi del mondo, che grazie a complicati algoritmi di analisi hanno potuto determinare questo piccolo aumento.
Tra i 17 paesi in esame, purtroppo, non c’è l’Italia. Nella classifica dei più virtuosi troviamo in testa la Spagna (+ 8%) seguita da Svizzera e Canada (+ 6%), e poi da Finlandia e Stati Uniti ( + 4%). Se un +3% vi può sembrare poco, Eco-Counter precisa che questa percentuale rappresenta circa 4,6 milioni di viaggi, che si sarebbero potuti/dovuti effettuare con l’auto o con un altro mezzo meno ecologico della bici: grazie a quel 3% il mondo si è risparmiato circa 900 tonnellate di emissioni CO2 nell’aria.
Secondo Eco-Counter quest’aumento dell’uso della bici è un’ulteriore prova della crescente importanza che occupa la bici, in tutto il mondo. Le cause sono molteplici: politiche pubbliche di promozione delle due ruote, nuove infrastrutture o anche solo, un aumento dell’interesse globale verso un mezzo che ha un impatto positivo sulla salute e sull’ambiente. Va detto, che nel 2014 l’aumento del traffico in bici, in tutto il mondo, è stato dell’8% (sul 2013).