Negli ultimi anni uno dei più frequenti motivi di discussione tra ciclisti, amatori e professionisti compresi, è quasi sicuramente l’utilizzo del cambio elettronico sulla bicicletta da corsaQuando ci si abitua alla tecnologia non è facile tornare indietro ai sistemi meccanici tradizionali. Farne a meno si potrebbe, certo, ma da ora in poi con WE di FSA è d’obbligo essere proiettati nel futuro, guardare avanti verso nuovi confini e nuovi orizzonti.

Il moderno design del cambio posteriore – Credit Monica Anello

 K-Force WE

Chi conosce il ciclismo e il business parallelo che fa da contorno a tutto il movimento sa anche che il cambio elettronico non è la novità dell’ultima ora. Già da parecchi anni il progetto era rimasto in stand by nei laboratori “reserch & development” di qualche famosa azienda di settore. Con tutta probabilità i tempi non erano ancora maturi per il lancio definitivo e senza dubbio le tecnologie di oggi hanno permesso la costruzione di sofisticati meccanismi più precisi, più affidabili.

Partendo da questo presupposto e, dato che nel mondo dei “pro” oramai quasi tutti i team lo usano, anche tra gli amatori – malgrado i costi non siano così abbordabili – in circolazione si possono notare sempre più biciclette montate con i gruppi elettronici.

Ampia ed ergonomica superficie d’appoggio ai comandi -Credit Monica Anello

Quello che in Italia, invece, non si era ancora visto sulla strada è il gruppo elettronico WE di FSA.

Un’autentica new entry di mercato che noi di Bicitech abbiamo avuto il privilegio di avere in dotazione e testare per primi mentre il pubblico potrà acquistarlo a partire da Aprile 2018. I professionisti (sia team ufficiali che singoli atleti/tester) hanno fatto da cavia, utilizzandolo in più occasioni durante gare ed allenamenti e contribuendo allo sviluppo del gruppo in tutte le sue parti.

La guarnitura K-force We 53×39 – Credit Monica Anello

La nostra prova

Come detto poc’anzi il privilegio di essere i primi a utilizzare il gruppo WE su un telaio da corsa con spiccate caratteristiche racing (il Carrera SL7, rigido e scattante, gentilmente prestatoci da Carrera – Podium) ci ha responsabilizzato non poco al punto che, nelle uscite iniziali, avevamo quasi un timore riverenziale nei suoi confronti. In effetti la sincronia non è arrivata subito ma, com’ è abbastanza normale, dopo una crescente fase di studio e di chilometri percorsi su ogni genere di tracciato.

Timore e timidezza sono svaniti quando, pedalata dopo pedalata, abbiamo cominciato a prendere – come si usa dire – “il toro per le corna” e ad essere padroni della tecnologia presente sul gruppo. A prescindere da tutto ciò, con WE, è stato fatto davvero un lavoro di grande esperienza e sensibilità

Ed è proprio sulla sensibilità che vorremmo soffermarci un momento…

Visto i risultati non c’è dubbio che gli ingegneri di FSA abbiano studiato tutto nel dettaglio perfezionando la cambiata sia sul deragliatore anteriore che sul cambio posteriore. La minima pressione sui pulsanti presenti nelle leve consente al ciclista una cambiata singola o multipla sempre ben allineata, silenziosa, veloce.

La spia led che segnala l’accensione della centralina – Credit Monica Anello

E proprio su quest’ultimo passaggio vorremmo smentire la voce che attribuisce ai gruppi elettronici un ritardo, anche solo minimo, di cambiata rispetto ai gruppi meccanici. Su WE (acronimo di Wireless + Electronic) l’efficacia della connessione senza fili ha permesso di azzerare questo gap, rendendo il nuovo cambio elettronico di FSA competitivo coi principali gruppi top di gamma di altri brand presenti sul mercato.

La cassetta pignoni 11-28 usata per il test – Credit Monica Anello

Peccato i guanti invernali…

Abbiamo preso possesso del gruppo WE alla metà di novembre e, come giusto che sia per il periodo, anche le mani devono essere protette dal freddo.

Azionare i pulsanti del cambio (sia sulla leva destra che su quella sinistra) con guanti lunghi ed imbottiti, data la grande sensibilità del sistema, ha creato qualche involontario errore di cambiata soprattutto nel “fuori sella” e nelle fasi più veloci di corsa. La mancanza di tatto non favorisce di certo una corretta presa dei comandi che, se pur di dotati di un’ottima ergonomia, non possono essere impugnati come con il guantino estivo o con la mano nuda. Ovviamente la controprova con guanto corto ci ha dato esito positivo e quindi il problema, se di problema vogliamo parlare, non sussiste.

I pulsanti del cambio posizionati sull’esterno delle leve – Credit Monica Anello

 L’impianto frenante

Il gruppo WE di FSA si conferma un cambio ai vertici delle performance e dell’affidabilità e la stessa cosa dicasi per i freni anteriori e posteriori.

Modulando con cura l’azione di frenata sulle leve si ottiene una decelerazione progressiva senza incappare nel rischio di “inchiodare” il cerchio. Si ha quasi la sensazione di essere assistiti da un impianto ABS simile a quello già adottato da parecchi anni sulle auto e sulle moto.

Il freno posteriore dual pivot -Credit Monica Anello

Nell’era del freno a disco, con vero piacere, apprezziamo l’efficacia di una frenata tradizionale che garantisce sicurezza attiva, potenza e modulabilità. Il tutto coronato da un design moderno e aerodinamico, un sistema frenante dual pivot che piace e che funziona molto bene.

Il freno anteriore dual pivot – Credit Monica Anello
Caratteristiche tecniche

Leve e comandi

  • Due velocità anteriori e 11 posteriori
  • Comandi con doppia leva oscillante e possibilità di cambiata singola o multipla
  • Tecnologia ANT wireless per comunicare con il deragliatore
  • Finitura UD carbon
  • Due misure disponibili, compact o standard (come quella usata per il test), per favorire la presa.
  • Design ergonomico
  • Possibilità di scegliere la regolazione preferita tra le tre disponibili

Freni

  • Design aerodinamico
  • Realizzati in leghe leggere (alluminio e titanio) a doppio fulcro (dual pivot design), per abbinare potenza e modulabilità

Deragliatore

  • Allinea la catena tramite aggiustamenti forniti da un sistema di auto trim (per una cambiata sempre perfetta, efficace e molto silenziosa)
  • Dotato d’indicatore a led del livello carica della batteria
  • Grazie al pulsante on-off permette di risparmiare energia (ad esempio quando la bici viene trasportata)
  • La sua capacità e di 16 denti

 Guarnitura

  • Ultraleggera in quanto cava; realizzata in fibra di carbonio
  • Adatta sia a moltipliche compact che standard (53×39 come quella usata per il test)
  • Ospita un gruppo a 11 velocità con denti ridisegnati per migliorare la velocità di cambiata
  • Disponibile nelle lunghezze da 170 a 175 mm

 Cassette pignoni

  • Denti in titanio e acciaio al carbonio sottoposto a trattamento termico
  • Due gruppi di pignoni o singoli con relativi spessori
  • Tre diverse combinazioni disponibili: 11-25 / 11-28 (come quella usata per il test) / 11-32

 Catena

  • Larghezza 5,6 mm
  • Peso circa 240 grammi e 114 links
  • Finiture in nichel
  • Molto silenziosa

 Batteria

  • Agli ioni di litio
  • Lunga durata (tra i 4.000 ai 6.000 km a seconda dello stile di guida e della modalità di cambiata)
  • Ricarica veloce (90 minuti circa) tramite cavo esterno posto in prossimità del cambio posteriore
  • Alloggiamento nel reggisella.

2 COMMENTI

    • Buongiorno Beniamino, sono Roberto Zanetti di BiciTech, autore dell’articolo.
      Volevo solamente sgiegarle che il prezzo, alcuni marchi (come nella fattispecie FSA), non vogliono che lo si renda noto al pubblico.
      Vi sono dei listini ufficiali che vengono comunicati sui loro siti di riferimento e altre quotazioni che, invece, sono riservate ai dealers.
      La invito pertanto a consultare sulla pagina WEB di FSA tutte le informazioni di cui avrà bisogno: https://www.fullspeedahead.com/it
      Un saluto e buone pedalate.
      Cordialmente, Roberto.

Comments are closed.