In Oregon, come già avviene in altri stati americani, si sta lavorando per integrare l’attività fisica con e-bike per il trattamento di alcune patologie croniche come diabete e obesità.

Parola d’ordine: ibridazione

Che la bicicletta sia una cura è un fatto ormai conclamato. Una cura in senso ampio, per l’ambiente e per le persone che la usano, di cui non possiamo e non dobbiamo farne a meno in futuro. Recentemente abbiamo parlato di Jon Teffert, solo uno dei tanti casi per la verità in cui la bici elettrica diventa strumento per allenarsi e dimagrire, anche di parecchio. La tecnologia ibrida sui cui si basa un e-bike la rendono perfetta per un’attività fisica dolce e poco traumatica in grado di aiutare persone che altrimenti avrebbero difficoltà a fare del moto. Ma vista in quest’ottica, perché allora non ergere l’e-bike ad un vero e proprio strumento per integrare alcune terapie?

via cdc.gov

E-bike al fianco dei pazienti

Sembra che a Portland, Oregon, stiano cominciando ad andare in questa direzione. I funzionari sanitari stanno lavorando per “prescrivere” un abbonamento annuale a Biketown (servizio di bike sharing locale) ai residenti afroamericani con determinate malattie croniche, per affiancare l’attività fisica in e-bike alle altre cure. Precisiamo subito che non si tratta di razzismo ma del semplice fatto che la società statunitense è molto sfaccettata e presenta alcuni tratti a noi poco familiari. Un esempio è il REACh, un’organizzazione che si occupa di tutelare la salute della comunità analizzando i bisogni delle varie etnie. Gli afroamericani tendono, proprio secondo REACh, a soffrire maggiormente di disturbi come diabete, ipertensione e obesità. Charleen McGee, tra i responsabili di REACh, ha affermato che la ricerca mostra come i ciclisti di e-bike tendano a pedalare per distanze più lunghe e per periodi di tempo maggiori, proprio quello che serve per aiutare queste persone.

Sognando un bonus..

Nulla di nuovo dunque, gli effetti delle e-bike sulla salute sono ormai noti e dovrebbero soltanto essere presi maggiormente in considerazione dal mondo della sanità. Non sarebbe male che i medici, tramite una prescrizione medica, incentivino i pazienti che ne abbiano necessità a muoversi in e-bike, magari anche a fronte di un bonus in termini economici per l’acquisto che farebbe parte di quella strategia comportamentale di cui parlavamo e che tanto farebbe bene sia a singoli individui che alla società tutta.