Vi è mai successo di non ritrovare più quella sensazione di feeling, performance e comfort pur essendo in sella alla stessa bici?
Tutto ciò avviene perchè le regolazioni sono soggette a variabili che hanno un impatto significativo sui parametri biomeccanici. Variabili di carattere fisico (elasticità, forza, massa), meccanico (telai, accessori, geometrie) e non solo… Anche obiettivi e volumi di allenamento concorrono nel loro insieme a determinare quella sensazione di pedalata efficace e fluida. E poi attenzione: più ore si pedala più è alto il rischio che qualsiasi asimmetria o disallineamento sfoci in patologia da sovraccarico.
Arte o scienza del Bike Fitting?
In un caso o nell’altro, si tratta di una valutazione molto complessa che ricerca la giusta armonia tra comfort, prestazione e prevenzione dell’infortunio. Un gioco di equilibri che, oltre ad aumentare il piacere della pedalata, migliora la potenza espressa sui pedali e l’efficienza aerobica. Inoltre ne beneficia anche l’aerodinamica, garantendo una posizione sostenibile in base alla disciplina scelta (ciascuna specialità richiede infatti un setup differente).
Più watt e non solo forza/resistenza
Allenare forza e resistenza senza curare il gesto atletico può vanificare le nostre fatiche; si rischia di disperdere energia e quindi faticare più del dovuto. Alcuni miglioramenti significativi si manifestano semplicemente rendendo il gesto specifico più efficace e più efficiente, in grado di migliorare la performance in maniera immediata a fronte di un minore dispendio energetico.
L’assetto ideale per le Granfondo
Col variare delle pendenze cambia l’assetto sulla bicicletta. Questo perché istintivamente ci spostiamo per controbilanciare il peso, variando di fatto la posizione in sella. Un corretto posizionamento in sella deve simulare il più possibile le condizioni reali che il ciclista si troverà ad affrontare sulla strada. A partire dal mezzo; l’analisi dell’assetto, perché sia ottimale, dev’essere effettuata sulla propria bicicletta anziché sul ciclosimulatore. Anche la simulazione della salita serve a rendere il movimento più affine al suo utilizzo reale. L’assetto sulla bicicletta cambia notevolmente, così come varia il reclutamento muscolare. Non solo: il manubrio rimane più elevato e la sella s’inclina all’indietro riducendo l’appoggio. Quando poi il ciclista si alza sui pedali subentrano altre complicazioni: la distanza manubrio diminuisce e le ginocchia rischiano di urtarlo. Se la sella fosse eccessivamente arretrata o il manubrio eccessivamente avanzato il ciclista disperderebbe una quantità notevole di energia, nella transizione dalla posizione seduta a quella dritta sui pedali e viceversa. Per questo è fondamentale per il bike fitter “avere l’occhio”. Per saper osservare come il ciclista si adatta alla salita, o meglio, come si “assetta” a seconda dell’inclinazione, soprattutto quando quest’ultima tende ad aumentare. Ottimizzare un posizionamento in sella significa necessariamente tenere in considerazione questo aspetto fondamentale, soprattutto per gli appassionati di granfondo.
Francesco Chiappero
Dottore in Scienze Motorie e Sportive, è preparatore atletico e titolare di ReAction® a Saluzzo (Cuneo); centro che offre servizi nell’ambito dell’attività motoria, dalla riabilitazione alla performance. Preparatore atletico di Alex Zanardi e Vittorio Podestà ori Paralimpici a Londra 2012 e a Rio 2016, appassionato granfondista, si occupa di analisi biomeccanica, preparazione atletica e valutazione funzionale. E’ consulente scientifico di varie aziende tra cui Equipe Enervit e Dorelan per il progetto Dorelan ReActive®.
Fonte uffico stampa Radiocorsa Web