Come si fa a bandire i motori che non siano elettrici da una regione popolosa come quella che ospita la capitale francese nel giro di una decade? Intanto, abituandosi ad usare meno l’auto e di più la bici.

Eccoci dunque di fronte all’ennesimo piano anti-auto e pro-bici di Parigi e dintorni: 100 milioni di euro ed una viabilità da ripensare a misura di pedale sono le condizioni al contorno di questo ambizioso progetto.

 

Île-de-France, solo il 2% usa la bicicletta

Quando si pensa ad una città velata dall’inquinamento atmosferico, di solito non viene in mente Parigi. Invece negli ultimi anni il ripetersi di concentrazioni elevate di polveri sottili nell’atmosfera che avvolge la Tour Eiffel ha fatto prendere coscienza alle istituzioni parigine del fattaccio: la capitale francese ha un problema di inquinamento.

Dunque, per la città sede del più noto è discusso accordo globale sul clima, la strada è stata decisa: entro il 2030 il suo sindaco – la socialista Anne Hidalgo – non vuole vedere nemmeno più un veicolo con motore a combustione in circolazione.

parigi bici

Il che vuole dire, ad oggi, un count down di 11 anni per far divenire auto, moto e quant’altro si muova grazie a benzina e diesel la scelta più improbabile per gli spostamenti di chi risiede nella regione dell’Île-de-France.

Come fare dunque?

Una delle strade designate è il supporto alla mobilità ciclabile, che deve recuperare molto terreno rispetto ad altre capitali europee.

 

100 milioni di euro per costruire una mobilità a pedali

Il 2% di utilizzo della bicicletta negli spostamenti urbani, contro il 10% di Germania ed il 20% dei Paesi Bassi, è un punto di partenza decisamente basso per l’amministrazione dell’Île-de-France.

Per portare la bici nell’uso comune almeno del 6% di Parigini e corregionali entro il 2021, la presidente della regione Valerie Pecresse intende smuovere la consistente cifra di 100 milioni di euro.

Quali le tappe fondamentali di una road map senza dubbio impegnativa, oltre che ambiziosa?

Al primo posto la progettazione di una rete di piste ciclabili che colleghino i principali punti di interesse sul territorio: poter raggiungere stazioni, edifici pubblici, sedi lavorative, centri città e zone residenziali in sella alla bicicletta è il primo passo per rendere l’uso della bici plausibile.

Altro punto è la destinazione di spazi pubblici a parcheggi per le due ruote: per iniziare a servire adeguatamente un’utenza che, in linea ideale, è rappresentata dai 12 milioni di abitanti dell’Île-de-France, ne occorrono almeno 10mila su 150 stazioni ferroviarie.

parigi bici

Nuovi schemi per il bike sharing

Portare il 6% di Parigini e residenti nell’hinterland a scegliere la bicicletta come mezzo preferenziale per recarsi al lavoro vorrebbe dire raggiungere i 2 milioni di spostamenti in sella al giorno.

Se la lunghezza media corrisponde a quella oggi coperta dalle auto dei pendolari – la cui metà non supera i 3 km – non tutti percorrono tragitti in pianura o limitati ad una manciata di chilometri.

Per questo tra le idee avanzate da Pecresse riguarda il noleggio di bici a pedalata assistita, che potrebbero essere offerte sulla base di una tariffa mensile di 40 euro, lamenta dei quali rimborsabili per che ne fa un uso lavorativo.

Sicuramente queste sono solo alcune delle proposte, in linea per altro con quanto accade in altri Paesi europei ed extraeuropei: dalla loro effettiva attuazione dipenderà il graduale passaggio dei Francesi dal volante al manubrio.