Ebike sĂŹ, ebike no
Nella questione ciclistica della Grande Mela câè un punto irrisolto e quasi paradossale per una cittĂ che fa dellâavanguardia un fiore allâocchiello: lâe-bike.
Recentemente la pedalata assistita è stata praticamente messa al bando, con un mandato nei confronti del famoso NYPD, i âbuoniâ per eccellenza di tanti telefilm, a mettere le ganasce alle bici elettriche sorprese a sgarrare. Il tutto corredato da multe che si aggirano sui 500 dollari.
Ă una controversia destinata a maturare ancora, soprattutto a fronte di un mercato che decuplica di anno in anno, ma che vale la pena di capire.
La fermezza di de Blasio, lo stesso sindaco che con una mano promuove lâuso della bici tradizionale, nel combattere le e-bike nasce da un problema in parte locale ed in parte generale.
La pedalata assistita negli States non è limitata come in Europa ai 25 km/h, tanto per cominciare, ed esattamente come ovunque nel mondo questo tipo di bici hanno ingolosito quanti hanno bisogno di spostarsi in rapiditĂ , magari di compiere molti viaggi nellâarco della giornata.
A chi corrisponde questa descrizione? Ai fattorini.
Ora, prendete una metropoli da 8 milioni e mezzo di abitanti che è quasi sinonimo di âcibo a domicilioâ e provate ad immaginare la sfrenata concorrenza tra piccole e grandi catene del settore. Il risultato è scontato: una marea di ragazzi che tirano a campare facendo consegne si sono visti mettere in mano (o sono stati costretti ad acquistare) una bici elettrica per essere competitivi.
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Esattamente come accadde con il fenomeno dei Bike Messengers che diede il La al movimento dello scatto fisso ed alle sue gare urbane e clandestine, oggi New York è alle prese con una categoria di lavoratori che si gioca sul filo del minuto lo stipendio di giorno in giorno.
Ovviamente questo innesca comportamenti pericolosi e al di fuori del codice della strada.
CosĂŹ, al momento, a farne le spese sono state le e-bike: probabilmente queste misure draconiane non reggeranno di fronte allâappeal che la pedalata assistita esercita nei confronti di unâampia fetta di acquirenti ma pone il problema di dover educare il ciclista âelettricoâ, oltre che quello di dover disinnescare certe forme di sfruttamento che istigano a rischiare la pelle in sella ad una bici.