Educazione gratis per diminuire gli incidenti
Non è tutto rose e fiori il rapporto tra New York e quanti hanno scelto la bici: gli entusiasti sono tanti, le due ruote stanno diventando anche una moda e nella fascia 25-35 fanno proseliti. Questo senso di onnipotenza motoria, abbinato ad una rete di trasporti pubblici invidiabile, non nasconde però i lati ombrosi legati alla sicurezza stradale.
Nel 2016 sono stati circa 5mila i feriti in incidenti che coinvolgono le bici, 18 i decessi: la Grande Mela è fatta di chilometri e chilometri di strade intasate da auto, camion e autobus, ossia una serie di ostacoli e colli di bottiglia nei quali spesso le bici rimangono stritolate, senza contare le buche, i tombini, i sali scendi.
Molti, specie nelle fasce d’età più mature, sono spaventati dalla pericolosità del traffico: cosa fare dunque?
La municipalitĂ ha puntato sull’educazione stradale, sovvenzionando delle associazioni – Bike New York è tra queste – per tenere dei corsi gratuiti che, l’anno passato, sono stati seguiti da 17.000 persone.
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Come avvisare i pedoni del proprio arrivo, come farsi vedere dai guidatori, il rispetto della segnaletica: cose banali, forse, ma utili.
Tuttavia, il messaggio che emerge chiaro e forte è soprattutto rivolto ai non ciclisti: in un Paese che viaggia a quattro ruote – esattamente come l’Italia – sono anche i conducenti di mezzi a motore a necessitare di una rieducazione.