Pensando a New York possono venire in mente tante cose ma una sono certo che sovvenga a tutti: una strada trafficata costellata dai classici taxi gialli. Bene, se metterete meglio a fuoco l’inquadratura noterete un dettaglio: gli spazi rimasti fra auto in strada e pedoni sui marciapiedi sono saturati da loro, le biciclette.

Dal 2013, infatti, la città simbolo degli States sta vivendo una vera e propria invasione di cicloamatori, per lo più normali pendolari che hanno abbandonato le quattro ruote in favore delle due a pedali. Le ragioni sono tante – l’averne fin sopra i capelli degli ingorghi, la necessità di infilare da qualche parte dell’attività fisica, il cercare di risparmiare – ma c’è una chiara relazione di causa-effetto con le politiche intraprese dalla Grande Mela cinque anni or sono.

 

New York, una città che crede nella bicicletta

New York negli ultimi dieci anni ha messo a fuoco un evidente problema: una metropoli non può pensare di espandersi all’infinito. Essere una “grande città”, dunque, non passa attraverso l’avere sempre più strade e sempre più auto.

A dirlo è Rich Conroy, direttore alla formazione presso Bike New York, un’associazione non-profit che promuove l’uso della bicicletta. Intervistato da ThePeninsulaQatar, Conroy ha fornito alcuni indizi di come una città da 8 milioni e mezzo di abitanti possa passare dall’avere zero ciclisti ad averne quasi 800mila per le strade.

Il punto sta nella presa di coscienza della necessità di essere sostenibili: un concetto che Trump vorrebbe vedere stralciato ma che è proprio alla base delle politiche newyorkesi degli ultimi anni.

Essere una città all’avanguardia vuole dire trovare il modo di essere sostenibile, proprio per garantire una crescita a tutti.

photo credit: canihazit Citi Bikes via photopin (license)

Ecco dunque che il miliardario allora sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, non un ambientalista della prim’ora, lanciò nel 2013 Citi Bike, il piano di bike sharing della città: incredibile ma vero, ai Newyorkesi è piaciuto.

E la stessa amministrazione ci ha creduto e continua a crederci anche dopo il cambio della guardia avvenuto con de Blasio, promuovendo l’uso della bicicletta. Perché?

 

 

Per esempio perché rende la città più appetibile per le nuove generazioni, il che e equivale a dire che attrae nuova forza lavoro a vari livelli: guardate un po’ se l’urban commuting a pedali, nelle pubblicità, ritrae mai soggetti che non appartengano alla classe dei white collar.

Diversi indicatori fotografano la crescita della ciclabilità a new York: Citi Bike ha raggiunto i 245.000 abbonati contro i 200mila dell’anno precedente ed il dipartimento dei trasporti municipale ha dovuto rispondere ad una nuova esigenza di spazi che ha portato le piste ciclabili ad  allungarsi di ben 480 km in 5 anni.

Sempre il NY Department Of Transportation riporta che oggi siano 778.000 i Newyorkesi che nel 2017 hanno pedalato con regolarità, il 12% della popolazione adulta: un dato impressionante se si pensa che nel 2013 i ciclisti urbani non erano 250.000.

Sono poi 86mila (il 2% dei residenti) ad usare stabilmente la bicicletta per recarsi al lavoro o a scuola.