Durante le gare dei campionati Mondiali UCI MTB in Val di Sole ci siamo soffermati a studiare quali tipi di casco indossassero gli atleti.

Nino Schurter, per la nona volta campione del mondo, ha indossato lo Scott Centric Plus Mips

Da questa attenta analisi abbiamo notato che la maggior parte di loro indossava un casco con la tecnologia Mips Protection incorporata. Ad oggi, prorpio per questo motivo, l’80% dei marchi leader di caschi ha scelto Mips per elevare gli standard di produzione ed offrire al consumatore un prodotto per altissime prestazioni.

Perché Mips è importante

La geniale intuizione del sistema Mips (Multi-Directional Impact Protection System) è semplice: facilitare il movimento tra due superfici in un casco potrebbe ridurre il movimento rotatorio. Da questo assioma è stato sviluppato Mips, un sistema a piano di scorrimento (di 10-15mm) progettato per ruotare all’interno del casco in tutte le direzioni. In poche parole un sistema di protezione dagli urti multidirezionale. Questo permette di ridurre e rallentare la quantità di energia trasferita verso la testa con lo scopo di diminuire le lesioni causate da movimenti rotatori.

Un casco dotato di tecnologia Mips è costituito da tre componenti principali: la calotta in polistirene espanso (EPS), lo strato a basso attrito, e spesso tra le due, un sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri. In un impatto angolato, il sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri si tende per consentire alla calotta in EPS di girare in modo indipendente attorno alla testa. Di quanto si sposta il sistema? Dai 10 ai 15 millimetri, ma che durante quei millisecondi cruciali riducono la quantità di movimento rotatorio che può essere trasferito alla testa. Mips, in buona sostanza, utilizza un sistema a piano di scorrimento che si muove all’interno del casco, imitando proprio il sistema di protezione del cervello. Questo strato è progettato per ruotare all’interno del casco con l’intento di rallentare e ridurre la quantità di energia trasferita verso, o, dal cranio e quindi ridurre il rischio e la gravità delle lesioni cerebrali.