Grazie ad internet sembrano confermarsi i dati positivi pronosticati per il mercato bici. Forse sono complici la crisi automobilistica e petrolifera che riguarda le aziende di settore e le disposizioni di distanziamento sociale che potrebbero diventare parte integrante nelle fasi successive di contenimento del Coronavirus. Al contrario di altri prodotti però le biciclette si vendono sul web, ma è ancora presto per parlare di vero boom. 

Fabbriche in stallo 

Con il diffondersi del Covid-19 qualunque fabbrica nel mondo, escludendo forse quelle di ventilatori o mascherine, ha ridotto drasticamente la produzione. Il settore bici purtroppo non fa differenza e anche nel suo caso si registra un calo omogeneamente distribuito su tutto il pianeta. E’ però necessario analizzare correttamente la situazione, tenendo conto dell’economia che si muove in rete e distinguendo tra produzione e vendita. La richiesta di biciclette è anch’essa calata? 

 

La produzione è calata, non le vendite

Gli operai sono a casa, i negozi sono chiusi e le persone non circolano: in un simile contesto una contrazione produttiva è praticamente ovvia. I dati sembrano però dire che la domanda di biciclette non è affatto calata, anzi. In effetti sugli shop online si nota che molti modelli di biciclette ed e-bike sono andati esauriti. Questo accade quando la produzione è ferma ma le vendite continuano, dando così fondo alle scorte nei magazzini. Che le persone si stiano preparando ad un futuro in bici?

Will Butler Adams, CEO di Brompton

Aziende in ascesa

Will Butler Adams, CEO di Brompton, ha dichiarato alla BBC che le vendite nel Regno Unito sono aumentate circa del 15% e che il TIl London Cycle Workshop (officina di riparazione ciclistica) è occupato il doppio rispetto al normale. Negozi online come quello di Rose Bikes, che già da più di un anno stavano puntando al mercato online, registrano anche loro un volume maggiore di fatturato. Le vendite di “smart bike” domestiche poi sono, per alcune aziende, aumentate di ben 10 volte nelle ultime settimane, ma non sappiamo se questi clienti continueranno a pedalare anche in outdoor quando la situazione sanitaria sarà diversa: potrebbe in ogni caso essere considerato un avvicinamento al mondo ciclistico. TREK invece lancerà tra non molto la consegna a domicilio gratuita negli Stati Uniti di tutti i suoi prodotti comprati online: una mossa di marketing o di solidarietà?

via theguardian.com

Il ruolo del petrolio

La bicicletta potrebbe essere il mezzo di spostamento più corretto nelle fasi successive a quella acuta che stiamo vivendo, soprattutto per i lavoratori chiave dei settori essenziali. E’ però necessaria prudenza nell’interpretare questi dati e bisognerà vedere come la pandemia evolverà. Certo è che il comparto automobilistico si trova in crisi, e molte case come Ford hanno messo a disposizione incentivi per l’acquisto di automobili. Però anche il settore petrolifero sta accusando il colpo e se il mercato dei trasporti non si riprenderà in breve tempo potrebbe lasciare un vuoto in parte colmabile dalla mobilità pulita. Che sia dunque necessario anche per loro convertire almeno una parte della produzione?

Non è un caso che ognuno dei precedenti paragrafi si concluda con una domanda. E’ davvero difficile prevedere quale scenario verrà a delinearsi nei prossimi mesi.

Però chi è interessato all’acquisto di una bicicletta forse non farebbe male a tenere d’occhio il settore.