Nella prima parte di presentazione di questo prodotto, l’attore lancia spavaldo il suo smartphone contro il manubrio della bici. Tutto finisce bene, il telefono dopo qualche piroetta si poggia incolume dal giusto lato (ovviamente, non come le fette biscottate) su di una superfice apposita, grazie alla forza magnetica. Tuttavia si tratta della caratteristica meno interessante dell’oggetto che andiamo a presentare: come si vede proseguendo il video, il bello viene dopo.

Stiamo parlando di MAT (Magnetic Assisted Tap), una docking station per bici elettriche nominata nel prestigioso CTE 2018 Innovation Awards Honoree e prodotta dalla casa italiana Sitael, già attiva nel campo della sicurezza aerospaziale e da oggi a tutti gli effetti anche in quello della mobilità. MAT è a suo modo una piccola rivoluzione, un ingegnoso sistema che trasforma la propria e-bike in un veicolo completamente connesso grazie allo smartphone.

 

 

Consiste in una piattaforma magnetica da posizionare al centro del manubrio, un controller remoto e un dispositivo di sicurezza ad anello per la ruota posteriore. Inutile dire che è tutto wireless. Lo smartphone si potrebbe definire il cervello del sistema, rappresenta la chiave con cui sbloccare tutte le funzionalità della e-bike.

Una volta appoggiato sulla piastra centrale magnetica questo si comincia a caricare e sblocca l’antifurto (GPS) della bicicletta (viceversa quando lo si toglie). Grazie alla sua tecnologia proprietaria hardware e software (sistema elettronico ESB SITAEL con moduli GPS / GPRS), MAT è dotato, oltre all’antifurto, di un navigatore, di un sistema di monitoraggio in tempo reale che avvisa i soccorsi nel caso di incidenti, della possibilità di controllare i comandi da remoto e di poter condividere la propria bicicletta con altri utenti a noi fidati.

 

 

Potrebbe sembrare un pacchetto opzioni già sentito ma ciò che fa la differenza (come spesso capita tra competitors) è soprattutto la qualità. Altamente performante, MAT è capace di resistere all’acqua e alla polvere poiché gode di uno standard IP65 ed è testato sia a temperature estreme (-20 ° C, + 85 ° C) che a shock verticali fino a 70 g di forza (accelerazione gravitazionale) con uno strumento certificato, che ne ha confermato l’idoneità per le più impervie condizioni fuoristrada.

Con un semplice gesto (mettere e togliere lo smartphone dalla piattaforma) cambiamo rapidamente il nostro mezzo di trasporto: da veicolo fermo e protetto a veicolo connesso e personalizzato per le nostre esigenze. Una punta di diamante tutta italiana che tra non molto (Marzo 2018) sbarcherà su Indiegogo e che merita di essere tenuta d’occhio da tutti gli interessati.