Magnesio: cosa c’è di nuovo

Le novità maggiori sono da ricercarsi nei processi di industrializzazione e nel mondo delle lavorazioni.

Certo non si può ascrivere tra le novità, la tecnologia di stampaggio ad iniezione che sta prendendo sempre più piede tra i fautori del magnesio.

Ne è esempio la scelta effettuata, in tempi non sospetti, era il 2015, da DT Swiss volta ad introdurre nella propria gamma forcelle per bici realizzate in monoblocco di magnesio secondo la modalità OPM – One Piece Magnesium.

Lo stampaggio in questione, messo a punto negli anni dalla casa svizzera su una particolare lega di magnesio, si avvale della tecnica FEM, Finite Element Method, per dimensionare la forcella e gestire le forze che in essa si esercitano in modo da combinare pesi molto bassi e alta rigidità ottimizzando i carichi.

Nell’ambito dello stampaggio ad iniezione uno dei migliori testimonial attualmente sul mercato di tale processo è rappresentato dalla GoCycle, una bici pieghevole a pedalata assistita di ottimo design progettata dalla società britannica Carbon Kinetics. 

 

La GoCycle, con i suoi 16 chili e mezzo, cavalletto compreso, è oggi una delle e-bike pieghevoli più leggere al mondo, grazie proprio all’utilizzo di telaio e ruote realizzati in lega di magnesio. La tecnologia impiegata è detta Thixomolding e si configura come una delle più promettenti per avere manufatti con tolleranze più strette, riduzione delle lavorazioni meccaniche e risparmio energetico.

Il processo consiste nell’iniettare lega di magnesio allo stato semisolido, con l’ausilio di specifici macchinari simili a presse a iniezione per materiali termoplastici, direttamente all’interno di stampi metallici con flusso laminare, prevenendo la formazione di bolle gassose. I vantaggi sono l’alta qualità ottenibile e l’assenza di porosità oltre a disporre di un processo ecologicamente corretto in quanto non produce emissioni di SF6 che riducono lo strato di ozono.

magnesio
DT SWISS Gabel

E’ invece una reale innovazione il processo detto PowerCoat Solution recentemente presentato da RotaGroup, gruppo specializzato nei servizi legati alla filiera di produzione dell’alluminio.

Il progetto, ancora allo stato pilota, si pone l’obiettivo di rendere il Magnesio, agendo sulla sua industrializzazione, stabile ed economicamente competitivo. Il processo proposto si basa su l’elettroceramificazione di leghe di alluminio e magnesio e debutterà l’anno prossimo con un primo impianto in provincia di Milano, per estendersi poi ad altri 5 siti produttivi a livello mondiale.