L’attenzione dell’industria ciclistica per il magnesio

Nell’industria del ciclo, si è sempre guardato con attenzione a tutti quei nuovi materiali in grado di proporsi come valide alternative agli attuali. Tanto più se caratterizzati, in particolare, da leggerezza, resistenza meccanica ed economicità.

Anche nel caso del magnesio si annoverano così diversi tentativi di utilizzo che però, almeno sui mercati occidentali, non hanno fino ad oggi trovato un promettente sviluppo.

Facendo un tuffo nei ricordi il primo nome che viene in mente è quello dell’americana Hutch, azienda di Pasadena specializzata nella progettazione e vendita di modelli BMX alcuni dei quali, ancor oggi ricercatissimi ma introvabili, con telaio in magnesio per sfruttare le doti del materiale di leggerezza e flessibilità, intesa come capacità di assorbire le vibrazioni, ideali per la spettacolarità delle competizioni in auge negli anni ottanta.

La prima azienda invece con marchio internazionale, tralasciando le produzioni asiatiche destinate prevalentemente ai mercati interni, a realizzare una gamma di biciclette rivolte al largo pubblico con telaio in lega di magnesio è stata Merida, verso la fine degli anni novanta.

 

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Pinarello Dogma Magnesium

 

Ad inizio secondo millennio, uno dei più prestigiosi marchi italiani, Pinarello, ha presentato poi la Dogma, bici con telaio in magnesio rimasta in gamma diversi anni e, come traspare ancora oggi dai commenti degli utenti sui vari forum, capace di dare ottime soddisfazioni sia per la leggerezza che per la comodità ma non di superare i pregiudizi esistenti sul materiale soprattutto in merito al pericolo di corrosione.

Negli stessi anni anche Viner propose al top della sua gamma la Magnesium, bici da corsa con telaio misto in lega di Magnesio con congiunzioni in fibra di carbonio, prodotto chiaramente di nicchia e costoso.

C’è anche chi ha fatto del magnesio la propria specializzazione e filosofia aziendale, come Segal Bikes, società israeliana che ha contribuito allo sviluppo delle tecnologie di processo con le università locali.

Segal, ancor oggi, progetta e produce biciclette con telai personalizzati in lega di magnesio caratterizzati da leggerezza, rigidità, durata, nonché comfort assorbendo meglio le vibrazioni. Da sottolineare che Segal è una struttura complessa che sopporta i pesanti standard richiesti dal trattamento dei materiali innovativi in genere.

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Segal Bikes

 

Altra azienda del ciclo molto impegnata nello sviluppo del magnesio è la statunitense Paketa Cycle con sede in Colorado, che costruisce telai personalizzati su misura, estrusi saldati Tig, che crede fermamente che questa sia la scelta migliore per avere bici leggere ad alte prestazioni, siano esse da strada, da mtb o tandem

Da segnalare anche alcuni anni fa l’impegno profuso da FSA, azienda leader a livello mondiale nella componentistica per bici, per la realizzazione di ruote con cerchi di magnesio, forniti da DRC, con un obiettivo di peso molto basso, una buona rigidità e ottima frenata. Per evitare possibili problemi di ossidazione era previsto un trattamento di cataforesi e di contaminazione della pista frenante che, restando viva a causa dell’abrasione del pattino, poteva presentare rischi di corrosione. 

Malgrado ciò il progetto non fu mai realmente portato a termine per la difficoltà sorte durante il processo di estrusione che non garantiva il pieno controllo di tolleranze e spessori e causava un elevato numero di scarti.

I cerchi in magnesio si sono nuovamente palesati alla recente EICMA di Milano, montati questa volta sulla pieghevole di Bad Bike, la Bad Magnesium Limited Edition con ruote da 20”, motore a pedalata assistita e disponibile in sole 50 unità.

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Brose Drive S-Mag

 

La grande diffusione di e-bike che sta caratterizzando il mercato negli ultimi anni, ha poi portato alla ribalta l’impiego di magnesio anche nella costruzione di drive unit. E’ il caso di Brose, uno dei maggiori produttori tedeschi di motori elettrici per e-bike con solidi trascorsi nel mondo automotive, che ad Eurobike 2018 ha presentato Drive S Mag, nuovo propulsore con una innovativa struttura in magnesio di proporzioni più contenute del 15% rispetto ai precedenti modelli e più leggero di ben 500 grammi. Il suo utilizzo dovrebbe consentire di realizzare bici ancora più performanti con particolare riferimento all’uso come mtb.

Analoga operazione è stata fatta da Specialized che ripensando la propria e-bike di punta, la Nuova Turbo Levo presentata in questi ultimi mesi, ha introdotto il nuovo motore Specialized 2.1 che, grazie alla sua struttura in magnesio, ha consentito un alleggerimento del mezzo che ora risulta anche più rigido e potente.