Superata la camera, ora la parola spetta al Senato: la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab) vede uno spiraglio per la definitiva approvazione della “legge quadro per la mobilità ciclistica, che sarebbe un importante strumento di sviluppo e rispetto della ciclabili in Italia.

In che cosa consista il disegno lo spiega la stessa Fiab dalle pagine del suo sito: si tratta di un’insieme di provvedimenti volti a disporre l’infrastrutturazione del paese in ottica bici, con una ricaduta attiva che andrebbe dalla promozione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano al recepimento, da parte degli strumenti urbanistici che governano il territorio, delle opere necessarie a renderla praticabile.

In parole povere, con questa legge si andrebbero a certificare e classificare tutte le reti cicloviarie d’Italia, si disporrebbe una road map per l’adeguamento delle città al traffico ciclistico, si avvierebbero attività coordinate con i gestori del trasporto pubblico come con gli enti di pianificazione delle città.

photo credit: Dusty J Bike Lane via photopin (license)

La bicicletta, in un futuro, potrebbe avere diritto a delle zone “prioritarie”, andando a rafforzare quelle aree centrali e protette delle nostre città e intese come a traffico limitato e con velocità di transito ridotte ai 30 km orari.

Una prospettiva rosea per chi ama andare in bici ma che deve ancora guardarsi le spalle: è necessario infatti che approdi presto in Senato e che qui non si areni, slittando alla prossima legislatura, con tutto quel che ne può conseguire.

Fiab, come sempre, è pronta a supportarne il cammino: la legge quadro non è perfetta ma è ritenuta valida nel suo impianto e sarebbe preferibile approvarla per poi eventualmente migliorarla piuttosto che lasciarla languire tra le pieghe della burocrazia.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito di Fiab.