Urbe Citerium RaceIl mondo della bicicletta, a dispetto della crisi economica in cui sguazziamo con alterne vicende dal 2008, non ha poi subito un grande rallentamento. Se una frenata c’è stata nella media gamma, ben diversa è la situazione nel top di gamma. Produttori di telai e componentistica alla fine, in confidenza e a denti stretti lo ammettono: noi siamo andati sempre in crescendo. E in un periodo storico in cui il successo era già indietreggiare piano traete voi stessi le conclusioni. Tutto bello? No. Perché, in effetti, il mercato della bicicletta lo fa la media gamma. Le biciclette di vertice, quelle dai 5.000 euro in su, per intenderci, sono solo una piccola percentuale. Tutt’al più va bene per quelli che hanno nella loro produzione solo l’alta gamma.

E il mercato delle fisse come va?

È un’onda che è arrivata così come in passato ne sono arrivate altre e, pure qui, soprattutto da Oltreoceano. Come fu prima per la Bmx, poi per la mountain bike, ora anche per le gravel…

Però non è detto che se funzioni “di là”, possa andare bene anche qui. Ricordate la Bmx? Il sogno di molti che oggi iniziano ad avere i capelli bianchi. Sembrava un affare così sicuro che i produttori italiani ci si buttarono su con forza. E fu un mezzo flop, almeno rispetto ai numeri che ci si sarebbe aspettati. Per la mountain bike, arrivata di lì a poco, si temette lo stesso iter e ci fu più prudenza. E qualcuno perse il treno.

Rossin Nelle scatto fisso il mercato “c’è”. Lo scriviamo tra virgolette perché è un mercato particolare, almeno quello italiano. Da una parte abbiamo la conferma che, moda o passione che sia, le scatto fisso in giro per le nostre città ci sono e sono pure parecchie. Dall’altra i produttori che pure ci si dedicano con idee spesso molto accattivanti dal punto di vista estetico si lamentano che le vendite non vanno tanto bene, anzi, qualcuno parla proprio di buco nell’acqua. Come mai? Semplice: in Italia il fenomeno della fissa o delle single speed è parte integrante della cultura del recupero. Su Bicitech di qualche numero fa abbiamo pure trattato l’argomento dimostrando come sia semplice e stimolante trasformare una vecchia bicicletta trovata in cantina in una splendida fixed. Sì, perché a quel punto anche qualche segno di ruggine sul telaio diventa un orgoglio, come una ferita di guerra. Per chi vende, allora, il boom più che nel fornire la bicicletta completa, può essere direttamente nella componentistica e nei mille accessori che le fisse comportano. Comprese le piccole personalizzazioni che ne fanno impazzire i possessori. Soprattutto in periodo natalizio, se conoscete un “fissato”, ci sono mille piccole cose da regalargli per abbellire la sua bici. Occorre tenerne conto.

E ancora di più nell’abbigliamento. Ci avete fatto caso? L’abbigliamento di chi va su una scatto fisso non ha niente a che fare con quello, classico, da ciclista. Almeno se non si fa agonismo. È un abbigliamento da città, di quello che poi si lascia la bici al palo o nel cortile e si si va al lavoro, a studiare, a prendere l’aperitivo…

Ma di questo vi diremo.