Il conflitto tra Ucraina e Russia ha coinvolto il mondo intero e, dopo gli ultimi due anni di pandemia, ne stiamo risentendo tutti in modo maggiore. Non abbiamo fatto in tempo a uscire da un incubo che già siamo finiti in un altro drammatico tunnel senza fine.

«Siamo per la pace nel mondo, non sosteniamo nessuna guerra,
vogliamo solo fare il nostro lavoro correndo in bicicletta»

Alla Russia sono state inevitabilmente applicate delle sanzioni che hanno coinvolto molti settori tra cui anche lo sport. Si sa, sport e politica sono due cose agli antipodi, non dovrebbero centrare nulla, ma nella realtà delle cose non è così che funziona.

Purtroppo ad andarci di mezzo sono stati gli atleti (anche quelli non sovietici tesserati per team o squadre professionistiche russe) bannati da tutte le competizioni internazionali. Così anche il ciclismo ha dovuto arrendersi alla triste realtà della guerra.

Sport e ciclismo messaggeri di pace

Prendiamo come esempio il Team Rusvelo Cycling che – nel giro di una settimana è passato dalla vittoria di una tappa della competizione UAE dell’UCI WorldTour con il corridore ceco Mathias Vacek – all’essere estromesso dalle corse. 

La squadra continua ad allenarsi per farsi trovare pronta.

Un direttore sportivo della squadra, che è ora alla ricerca di un nuovo sponsor, ha affermato:

«Siamo certi che la politica vada tenuta lontana dallo sport e che lo sport sia una piattaforma per l’unità delle nazioni. Il ciclismo e, nello specifico la nostra squadra, potrebbe essere messaggero di pace. Siamo per la pace nel mondo, non sosteniamo nessuna guerra, vogliamo solo fare il nostro lavoro correndo in bicicletta. Continueremo la ricerca di un nuovo title sponsor, insieme ad un nuovo partner potremo tornare subito a gareggiare con un nuovo nome e decidere quale paese rappresenterà la nostra squadra internazionale».

Nella fattispecie Limar, azienda italiana leader nella produzione di caschi e occhiali per il ciclismo, continuerà a sponsorizzare e a sostenere la squadra con questo spirito di salvaguardia e protezione. I prodotti del brand bergamasco – rinomati in tutti il mondo per essere un classico del “Made in Italy” – sono semplicemente fatti per salvaguardare vite, senza alcun pregiudizio di colori della pelle, etnie o bandiere su chi li indossa.

Lo sport ha i colori di tutte le nazioni e deve unire, non dividere!

Noi di BiciTech, tutti gli sportivi e Limar in prima persona, auguriamo il meglio alla squadra Rusvelo Cycling e ai suoi corridori. Speriamo che al più presto venga trovata una soluzione per il Team composto da ventuno atleti provenienti da sei Nazioni diverse. 

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Alcuni corridori del Team Rusvelo Cycling con una divisa neutra priva di sponsorizzazioni