E-bike, ossia bici a pedalata assistita, “hot trend” negli USA: più che una notizia è una constatazione che emerge dagli articoli dei quotidiani a stelle e strisce e non solo.

Gli Americani che guardano favorevolmente alla bici elettrica sono sempre di più – chi per necessità, chi per diletto – in genere accomunati nella scelta dalla triade convenienza-salute-divertimento.

Esattamente come in Europa, dove però esiste una tradizione della ciclabilità ben più radicata, sono molte le aziende già affermate e le start-up che stanno entrando sul mercato della bicicletta, con un occhio però assai più interessato alle e-bike.

Gli Americani apprezzano velocità e potenza, si sa, e l’affermarsi – al di là dei tentativi di restaurazione di una società tutt’altro che carbon free da parte dell’amministrazione Trump – di uno stile di vita più improntato alla sostenibilità ha aperto la strada alla bici a pedalata assistita, vissuta come testa di ponte tra la moto ed il pedale tradizionale – negli USA non esistono (ancora) le limitazioni che definiscono un pedelec nella UE.

Il 2017 d’altronde ha parlato chiaro in termini di numeri: eCycleElectric Consultants ha registrato vendite mondiali per 34 milioni di e-bike, per la stragrande maggioranza concentrate tra Europa e Cina, in virtù anche di una popolarità ben maggiore; tuttavia proprio gli States hanno visto crescere la considerazione delle bici nel corso dell’anno scorso, raggiungendo le 263.000 unità elettriche vendute: poche, vista l’ampiezza del potenziale bacino d’utenza, ma tante se si realizza che sono il 25% in più del 2016.

photo credit: xxxtoff max speed 15 km/h via photopin (license)

Quello che sta smuovendo il mercato a stelle e strisce della bicicletta e della sua branca elettrica è una somma di fattori, uno economico ed uno sociale.

Dal punto di vista economico la congiunzione astrale favorevole si è venuta lentamente a definire a partire dal 2004, da quando, cioè, le celle agli ioni di litio utilizzate per la costruzione di batterie hanno intrapreso un sistematico calo dei costi.

La crescita dell’offerta di soluzioni digitali – dai laptop agli smartphone ai tablet, oggi divenuti oggetti quotidiani ed imprescindibili nelle società del “primo mondo” – ha nutrito la domanda di batterie, la cui produzione è ovviamente aumentata; sommiamoci la lenta (nemmeno troppo) ed inesorabile trasmigrazione del settore auto verso l’ibridazione e l’elettrificazione e scopriremo il secondo fattore di scala che ha permesso agli accumulatori basati su tecnologia al litio di diventare merce accessibile.

Questo permette oggi alle e-bike, che rimangono comunque ancora un prodotto “di nicchia”, di avere prezzi medi tra i 1.000 ed i 3.000 dollari (grossomodo lo stesso vale anche in Euro), con aperture verso prodotti anche più economici e contraltari “di lusso” oltre i 5.000 dollari/euro.

Prezzi evidentemente destinati a calare con l’espandersi della domanda.

Sovviene poi una ragione di tipo sociale, legata al cambiamento del paradigma di mobilità oltre che alla minor predisposizione al possesso – a volte anche per necessità – delle nuove generazioni.

Non è infatti un mistero che il bike sharing si stia diffondendo a macchia di leopardo negli USA e che sempre più società stiano fiutando il business che sta dietro alla mobilità condivisa.

Si tratta di una necessità di base di tutte le società occidentali, per le quali “il tempo è denaro”: garantire la mobilità alle persone è uno dei doveri impliciti del nostro sistema di vita per potersi sostenere.

Il bike sharing sta aiutando – esattamente come fa il car sharing – a diffondere nuovi mezzi di trasporto e uno di questi è proprio l’e-bike: diverse società che operano in questo settore hanno già annunciato l’inserimento di bici a pedalata assistita nelle proprie flotte – si tratta di Motivate, LimeBike e Spin – mentre altre (Jump Bicycles a New York, ad esempio) già se ne servono.

In questo modo sempre più persone entrano in contatto facilmente, anche solo trovandosele sotto al naso quotidianamente, con le biciclette elettriche, abituandosi pian piano a considerarle parte integrante del panorama urbano, nonché delle proprie scelte possibili per gli spostamenti.

E se l’America metterà davvero gli occhi sulla bici (elettrica), probabilmente.