Chi è Giorgio Piccardo

Dott. Ing. Giorgio Piccardo
L’autore, nato nel 1936, ha imparato a pedalare senza rotelle a 3 anni, ma solo nel 1950, a 14 anni, gli è nato il “pallino” di smontare, studiare, migliorare, rimontare, riparare le sue prime biciclette da corsa; insomma, ha imparato ad amare il mezzo meccanico come tale; e da questa sua passione quasi maniacale, che gli rimane tuttora, è scaturita poi la sua scelta di laurearsi in ingegneria meccanica, laurea conseguita a 25 anni nel lontano 1961. Corridore ciclista di scarso successo negli allievi, ha smesso dopo poco tempo, essendosi reso conto di non avere “le physique du rôle”, ed ha proseguito poi come cicloturista macinando decine di migliaia di chilometri ogni anno. Con l’inizio dell’attività lavorativa il tempo per la pratica cicloturistica si è ridotto notevolmente, ma l’interesse per la bicicletta, nella sua evoluzione tecnica, non gli è mai venuto meno. Ha progettato e costruito biciclette elettriche divenendone un esperto, e, negli ultimi decenni, si è appassionato allo studio delle biciclette d’epoca, in particolare di quelle con freni a bacchetta. Ma non lo ha fatto con lo spirito del tipico restauratore, del collezionista, attività che presuppongono un interesse soprattutto estetico nel riportare il mezzo agli antichi splendori, mantenendone la sua originalità. A lui non è mai interessata la ricerca maniacale del componente originale, di quello che era montato su quella particolare bicicletta in quel particolare anno. L’autore non ha mai avuto “la mania della decalcomania”
Lo spirito che ha pervaso l’autore è sempre stato quello dell’approccio meccanico, della curiosità e della ricerca “scientifica” nello studiare le varie soluzioni tecniche adottate via via negli anni, i dettagli e le “raffinatezze” funzionali proposte sia dai marchi prestigiosi che da alcuni artigiani meno noti ma geniali; raffinatezze oggi ignorate, dimenticate e trascurate dalla maggior parte dei cultori del restauro e del collezionismo. Il suo obiettivo è sempre stato quello di riportare il mezzo meccanico alla perfezione di funzionamento (perfezione tuttavia quasi mai raggiunta!)