Restauro di bicicletta Dei Imperiale da donna anno 1940
1) Forcella anteriore danneggiata
La forcella anteriore è una bella forcella con testa “maschio” in microfusione e forcellini previsti per dado ad estremità interna conica; le viti di fissaggio dei “bilancini” del freno sono saldate ad una distanza adatta ad un cerchio in alluminio 26” x 1 ½” (584 mm); la larghezza esterna del cerchio misura 33 mm.
A causa di urti vari i foderi erano fuori squadra, ed anche schiacciati dai maldestri tentativi di raddrizzarli.
Si è tentato inizialmente di sostituire la forcella con una nuova fornita direttamente dalla Soc. Rizzato che aveva a catalogo un modello attuale della stessa bicicletta.
Tuttavia ciò non è stato possibile per i seguenti motivi.
Il telaio della bicicletta commercializzata attualmente ha il tubo dello sterzo più corto di circa 5 mm rispetto al modello 1940, pertanto il canotto della forcella è anch’esso più corto di 5 mm; ciò comporta l’impossibilità, con il vecchio telaio, di avvitare la ghiera superiore della serie sterzo, pertanto detta forcella è inutilizzabile.
A parte ciò, la Dei attuale adotta cerchi 26” x 1 3/8” (calettamento 590 mm anziché 584 mm), pertanto le viti di fissaggio dei “bilancini” sono spostate di 3 mm rispetto al centro dei forcellini; se si fosse potuta utilizzare la forcella attuale, con il vecchio cerchio da 584 mm il bilancino sarebbe stato incernierato 3 mm troppo in alto: il freno avrebbe funzionato ugualmente, ma non altrettanto bene in quanto il movimento dell’archetto sarebbe stato diverso da quello originale.
Se si fosse acquistato un cerchio attuale nuovo da 590 mm, in acciaio anziché in alluminio come l’originale Westwood, non più reperibile in commercio, la larghezza sarebbe stata superiore ai 33 mm originali, con necessità di deformare l’archetto per allargarlo, in modo che i pattini del freno appoggiassero correttamente.
Allargando l’archetto i piani di appoggio dei “bilancini” non sarebbero più stati paralleli, indurendo il movimento dell’archetto stesso; sarebbe occorso un lavoro di precisione per allargare l’archetto e rideformarlo per riportare i piani paralleli.
Inoltre si sarebbe dovuto sostituire il comodo pneumatico originale 650 x 40B con un 650 x 35A, in quanto un 650 x 40 A non è oggi disponibile.
Si è pertanto proceduto a raddrizzare a freddo e rimettere in squadra alla meglio la vecchia forcella, con notevole difficoltà trattandosi di acciaio molto resistente e poco malleabile; le piccole ammaccature sono state riempite con stucco da carrozziere prima di procedere alla riverniciatura; la cromatura della testa è risultata in buone condizioni, dopo aver raschiato via con un coltello lo strato di ruggine.
Successivamente l’autore ha incontrato casualmente un signore con una Dei dello stesso tipo in pessime condizioni ma con forcella in buono stato; sono stati scambiati i biglietti da visita, e poco tempo dopo quel signore ha telefonato per informare che intendeva rottamare la bicicletta.
L’autore è subito corso a recuperarla, l’ha cannibalizzata, ed ha utilizzato non solo la forcella, ma anche altre parti per il restauro della vecchia.
2) Parafanghi
I parafanghi, piuttosto ammaccati, sono stati smontati, ripuliti, e martellati con un mazzuolo di legno per raddrizzarli e rimetterli in forma, con buon risultato.
Tuttavia un paio di astine di sostegno erano rotte. E’ stato impossibile trovarne di simili, in quanto lunghezza, diametro e filettature di quelle Dei erano diverse da quelle di altre vecchie biciclette; ci si è arrangiati, finchè si sono potute utilizzare quelle della bici cannibalizzata di cui sopra.
3) Sella
La bicicletta aveva una bella sella originale rivestita in pelle; la pelle con gli anni era rimasta intatta, ma si era scucita; è stato provveduto a sostituire un paio di molle rotte, ad eliminare la ruggine dal telaio di supporto, e a ricucire e riincollare la copertura in pelle; si è così potuta recuperare una comodissima sella originale.
4) Carter
Il carter della vecchia Dei era stato sostituito con uno, ovviamente non originale e di altra marca, di tipo aperto per bicicletta con cambio; anche la bici cannibalizzata non aveva un carter originale.
E’ stato quindi utilizzato un carter chiuso non originale, recuperato da una bicicletta moderna (del tipo con coperchio posteriore tagliato a “fetta di salame” come si usa su bici posteriori agli anni 70.
Per il collezionista esteta è una stonatura che grida vendetta, ma finora non si è potuto reperire un carter chiuso Dei (con il tipico sportellino sul disco di chiusura): il proprietario della bici è tuttora in attesa.
5) A parte quanto già detto per la forcella anteriore, il telaio era in discrete condizioni.
E’ stato rimesso in squadra, raddrizzando anche i forcellini posteriori.
6) Freni
Alcuni componenti della tiranteria erano da sostituire; inizialmente sono stati acquistati i ricambi nuovi della Dei Imperiale attuale, che tuttavia avevano alcune dimensioni importanti diverse dall’originale; sono stati utilizzati alla meglio, comportando un funzionamento non ottimale dei freni; finalmente in seguito si sono potuti sostituire con i vecchi pezzi ricavati dalla bicicletta cannibalizzata.