Esiste in California, nell’area della Silicon Valley, una concentrazione di aziende che si occupano di tecnologie innovative. Non a caso realtà come Apple, Amazon ed eBay, insieme a molte altre, vi hanno instaurato i loro centri di ricerca e sviluppo. Sempre nella Silicon Valley ha la propria sede Arevo, una piccola start Up che ha creato un nuovo paradigma per la produzione combinando software dinamico, automazione robotica, un processo di stampa 3D e scienza dei materiali per ripensare come vengono creati i prodotti, dall’ideazione all’esecuzione. In pratica, sono riusciti a dimostrare che con progettazione CAD, robot, stampa 3D e fibre di carbonio è possibile realizzare prodotti che possono essere utilizzati immediatamente… tipo una bicicletta. Non ci credete? Vi invito a guardare il video.

Per dimostrare la validità della sua idea Arevo ha stretto una partnership con Studio West per creare la prima vera bici “urban” stampata in 3D al mondo. Inoltre, la tecnica di produzione della stampa 3D ha permesso di pensare la bicicletta con una forma innovativa soprattutto nella zona della sella e della ruota posteriore, aggiungendo resistenza e semplicità di linee. Il concetto dirompente che sta dietro a questa tecnologia è quello di offrire a progettisti e produttori una libertà senza precedenti nella realizzazione di prodotti industriali e di consumo usando materiali compositi che fino a poco tempo fa erano difficili da concepire e costruire. Sebbene in questo momento si stia parlando solo dell’attività di una Start Up e di progetti prototipo, la garanzia che qualcosa accadrà nel mondo della produzione (e quindi anche delle biciclette) arriva dal fatto che il nuovo CEO di Arevo si chiama Jim Miller, semplicemente la persona che ha contribuito all’espansione di Amazon nel mondo dei libri, musica e video fino a diventare vice presidente della supply chain e portando l’azienda a sei miliardi di Dollari di entrate annuali e gettando le basi per la società che oggi tutti conosciamo. In seguito, in qualità di Vice Presidente delle operazioni mondiali di Google, ha guidato il team che ha progettato, costruito, implementato e gestito l’infrastruttura che alimenta Google: Search, YouTube, Gmail, la pubblicità e il cloud. Capisco che ciò che ho raccontato non presenta la stessa facilità di sviluppo che ha avuto la vendita online di libri o altre attività simili, ma l’idea che si possa arrivare un domani a prodursi la bicicletta in base all’esigenza del momento la trovo estremamente affascinante. Come trovo interessante l’idea che una nuova generazione di dealer si potranno attrezzare di tecnologie simili e diventare loro stessi produttori di bici personalizzate e uniche. Come spesso si afferma nel mondo della progettazione: «Le tecnologie e gli strumenti ci sono, basta aggiungere un po’ di fantasia e… due ruote».