L’Italia è il primo produttore europeo di biciclette

Con una crescita di oltre 7% annuo l’Italia si conferma il primo produttore europeo di biciclette, un risultato raggiunto grazie a e-bike, reshoring e cicloturismo.

 

Lo studio di Banca Ifis

La seconda edizione della ricercaEcosistema della Bicicletta” condotta da Banca Ifis ha riportato un altro primato per l’Italia. Il nostro paese è infatti il primo produttore europeo di biciclette e paese leader della smart mobility, registrando un incremento del fatturato del +7,4% rispetto al 2020. Il comparto italiano della bicicletta è caratterizzato da un alto tasso di innovazione: il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati proseguendo sul percorso dell’innovazione tecnologica. Un risultato ottenuto grazie ad un insieme di fattori e condizioni ma principalmente grazie al fenomeno e-bike e dal reshoring, ovvero il rientro in Italia delle attività produttive. E anche l’ambiente ringrazia poiché oltre 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica e solforica vengono risparmiate ogni anno in Europa grazie al “rientro” della produzione.

 

E-bike e Reshoring

L’Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi in crescita del +23% sul 2020. Come riporta il comunicato di Banca Ifis, in vetta a questa ascesa c’è l’e-bike che con un +25% arriva a rappresentare l’11% della produzioneMa anche il reshoring ha un ruolo importante, essendo uno dei principali trend che stanno guidando la crescita del settore. Le ragioni stanno dietro ad alcuni fenomeni innescati dal contesto macroeconomico quali la crisi delle catene mondiali di fornitura e l’aumento dei costi di produzione in Asia. Banca Ifis stima che la fabbricazione di 2,8 milioni di bici all’anno rientrerà in Europa, con un’accelerazione nel biennio 2022-2023 e corrispondente al 18% della produzione totale europea. Questo scenario innescherà a sua volta opportunità lavorative che genereranno investimenti e richiesta di personale qualificato. 

Cicloturismo 

4.900 percorsi adatti alle due ruote per una lunghezza complessiva di 90.000 km; 4.940 operatori turistici con un’offerta cicloturistica e 4.550 alberghi che mettono a disposizione servizi dedicati alla bicicletta. Sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, pari a circa il 16% della popolazione maggiorenne. Il Trentino-Alto Adige si dimostra come la regione più matura in termini di offerta turistica, e il Nord-Est la destinazione scelta più frequentemente (32% tra le mete cicloturistiche). Per quanto riguarda il “viaggiare dolce”, lo studio rileva aspetti positivi per la sostenibilità, il benessere psico-fisico e l’inclusione, ma anche e soprattutto l’impulso che imprime all’economia, con risvolti immediati sui servizi e il turismo”, ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis.

 

In generale in tutta Europa cresce l’interesse dei fondi di investimento verso l’industria ciclistica: nel 2021 c’è stato un exploit con un  +175% nel numero di operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) finalizzate e un incremento degli investimenti, anche sui servizi collaterali (da piattaforme di sharing a assicurazioni dedicate, fino al noleggio), che ha posizionato ancora una volta la bicicletta come protagonista della rivoluzione nella mobilità.