La maggioranza degli Spagnoli vede nella bicicletta il mezzo di trasporto del futuro o, per lo meno, le imputa un ruolo da protagonista nelle città nei prossimi 10 anni. È quanto risulta da un’indagine realizzata da un sito web iberico, Direct Seguros, che fa capo al Gruppo assicurativo AXA.

Nemmeno a farlo apposta, la notizia è stata diffusa a tempo con quella di un’altra ricerca condotta invece in Italia da Subito e che ha generato reazioni contrastanti.

Se infatti è interessante notare come il campione di 1000 spagnoli, residenti su tutto il territorio nazionale, abbiano risposto di credere nei pedali per lo sviluppo della mobilità, lo è ancor più notare la diversità di taglio data a due studi analoghi dai rispettivi autori.

Entrambi provenienti dal mondo delle compagnie assicurative, i due documenti sono stati impostati con ottiche diametralmente opposte, positiva in Spagna e negativa in Italia: gli Iberici si sono infatti visti domandare cosa ne pensassero delle due ruote nel quadro della mobilità del prossimo decennio, mentre gli Italiani sono stati interrogati sulle loro (cattive) abitudini in sella.

Insomma, qualcuno potrebbe elucubrare su quale messaggio vogliano comunicare le assicurazioni italiane e spagnole, le une puntando il dito sui rischi e le altre sulla crescita entusiastica della bicicletta.

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Senza trascendere troppo, ecco comunque un breve resoconto di ciò che la ricerca spagnola ha fatto emergere (senza entrare nel merito del come questi dati siano stati raccolti, informazione non disponibile a meno di richieste esplicite):

  • Il 70% degli Spagnoli pensa la bicicletta avrà un ruolo determinante nella mobilità urbana della prossima decade
  • Il 42% ritiene dalla diffusione delle piste ciclabili dipenderà la crescita delle due ruote
  • Il 28% ha risposto che la presenza massiccia di bici per le strade è dovuta alla sua praticità, velocità di utilizzo, alla rapidità di spostamento che consente e al fatto che si tratti di un veicolo ecologico

Non tutti sono sono stati pro-bici, comunque, ricordando (nel 12% delle interviste) che la bici può essere pericolosa, specialmente in ambito urbano, trovando che le biciclette siano un mezzo scomodo (il 16%) o vaticinando (nel 2% dei casi) che provocheranno ancor più ingorghi di quanto non facciano oggi le auto.