Il capo dell’Ufficio trasporti e gestione del traffico della città di Davao City ha confermato la costruzione di nuove piste ciclabili e introdotto inedite regole per il ciclismo. Per fare  fronte al Pandemia di Covid-19 molte persone si sono infatti rivolte alla bici come mezzo di trasporto alternativo generando un problema anche di pubblica sicurezza. Alcune di queste regole sono interessanti: che diventino un precedente per il futuro del ciclismo urbano?

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Viaggi in bici più sicuri

A Davao City nelle Isole filippine, sarà obbligatorio registrare la propria bicicletta presso l’ufficio CTTMO (City Transport and Traffic Management Office) e di dotarsi di alcuni accessori essenziali di interazione nel traffico. Come ha spiegato Dionisio Abude, capo del CTTMO, la scelta deriva dal voler rendere più sicuri i viaggi di chi pedala in città e di poter gestire con più accuratezza le controversie in caso di incidenti che coinvolgono biciclette. Ogni ciclista dovrà inoltre pagare una tassa annuale pari a 150P (peso filippino, corrispondente a circa 2,60€), cifra irrisoria e sostanzialmente simbolica.

Dionisio Abude, via byahengdo30.com

72,2 km di piste

Gli obblighi sono strettamente collegati all’implementazione di nuove piste ciclabili di ben 72,2 km che la città ha in progetto di costruire. Il sindaco di Davao, Sara Duterte-Carpio, in un’intervista radiofonica ha dichiarato che sta lavorando in base all’ordine del governo nazionale di costruire più piste ciclabili a causa dell’emergenza Covid-19. Abude ha confermato che il suo ufficio sta finendo di identificare le strade in cui costruire le piste ciclabili, che dovrebbero essere completate entro Giugno

Registrazione, casco, specchietti, luci…

Al momento della registrazione la bici riceverà una targa e verrà controllata affinché siano presenti alcuni accessori essenziali quali clacson, specchietti, catarinfrangenti e luci. Sarà inoltre obbligatorio anche un breve corso sul ciclismo urbano. Secondo le fonti filippine le piste ciclabili avranno precise regole, potranno cioè essere usate da chiunque sopra i 17 anni e per qualsiasi ragione, mentre saranno limitate per gli under 16 che potranno utilizzarle solo per andare scuola e per brevi commissioni. Attendiamo però chiarimenti in merito.

 

Bici come fossero automobili

Questi obblighi stanno fin da subito generando malumori. Un’associazione filippina ha chiesto al CTTO di sospendere la registrazione bici in quanto potrebbe danneggiare i lavoratori meno abbienti che la utilizzano. Di sicuro si tratta di scelte che potrebbero creare un precedente non di poco conto. Non in termini di controllo sul cittadino, ma in quanto alla bici comincia a venire riconosciuta un’importanza e un ruolo diversi da prima. Queste norme, per quanto possano essere seccanti in un primo momento, stanno sostanzialmente dicendo che le bici meritano un trattamento allo stesso livello di altri mezzi di trasporto

E concettualmente si tratta di un passaggio molto importante.